Tornano i Giocatori, simbolo anti terrore
Il quadro sarà visibile alle 12 in Palazzo Vecchio, nella notte agli Uffizi dopo il corteo della memoria
Il primo approdo del suo lungo viaggio sarà nella casa dei fiorentini. I Giocatori di carte, l’opera di Bartolomeo Manfredi danneggiata dalla bomba della mafia in via dei Georgofili era l’ultima rimasta in attesa di un restauro, ma sabato alle 12 sarà restituita a Firenze nel corso di un evento aperto a tutta la cittadinanza e organizzato dal Comune di Firenze con il Comitato per il restauro dei Giocatori di carte nel Salone dei Cinquecento. Dopo il saluto del sindaco di Firenze, Dario Nardella, l’incontro prevede gli interventi del direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, del direttore degli Uffizi Eike Schmidt, della restauratrice Daniela Lippi e della storica dell’arte Maria Matilde Simari, funzionario agli Uffizi.
Quel restauro impossibile è divenuto realtà grazie al crowdfunding «Cultura contro terrore» promosso da Gallerie degli Uffizi, Corriere Fiorentino e Ubi banca, con i partner Scala Archives, Once events e Mandragora. Era l’estate scorsa quando presero il via i 300 giorni di cure della restauratrice Daniela Lippi. Un lavoro i cui frutti saranno visibili a tutti sabato nel Salone dei Cinquecento.
A 25 anni dalla bomba che uccise la famiglia Nencioni e lo studente Dario Capolicchio e provocò gravi danni al patrimonio, gli Uffizi hanno deciso di fare a loro volta un regalo alla città. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, dopo il corteo solenne che da Palazzo Vecchio muove verso il luogo dell’attentato, l’Auditorium Vasari, sarà eccezionalmente aperto per esporre I giocatori di Carte con accanto la sua copia coeva. Porte aperte nella notte proprio per rimarcare il senso politico e civile di un’impresa: ridare vita, per come è stato possibile a quanto la mafia avrebbe voluto cancellare quando, con il suo attentato accanto alla Galleria degli Uffizi, fece una strage con cinque vittime.
«La prima volta che ho visto quel quadro — ci racconta il direttore del museo Eike Schmidt — mi dissero che restaurarlo, ridotto com’era in migliaia di pezzi chiusi in dei sacchetti di plastica, era una missione impossibile. Ecco oggi mi sento di dire che siamo davanti a una missione diventata possibile».
L’opera è stata riassemblata quasi fosse un puzzle. Ma poiché è un restauro non integrativo, laddove ci sono pezzi mancanti, vedremo delle zone scure, perché quel disastro e quel momento della storia d’Italia restino impressi per sempre sull’opera. Anche per questo nell’auditorium Vasari, con l’originale e la copia ci sarà un grande grafico realizzato con l’immagine in altissima definizione, fornita da Scala, del quadro prima dell’attentato. Su quella foto Daniela Lippi ha ricostruito il posizionamento dei frammenti recuperati.
Non basta: I Giocatori di carte saranno nell’auditorium per una settimana, durante la quale i visitatori degli Uffizi potranno vedere anche un video sul quadro e sul suo recupero.
Poi tornerà nei depositi dove starà — questo è il desiderio di Schmidt — finché non finirà l’intervento previsto per il Corridoio Vasariano. «La sala dov’era la sera della strage — aggiunge il direttore sarà interessata da alcuni lavori. Quando saranno finiti mi piacerebbe che tornasse esattamente dov’era quella notte, con gli altri quadri danneggiati e con delle targhe a spiegare cosa ha subito la Galleria, luogo dell’arte e dell’umanità che è stato colpito duramente due volte: nel ‘44 dai nazisti e nel ‘93 dai mafiosi. Due forme diverse dello stesso orrore».
Schmidt La sala dove l’opera si trovava la sera della strage sarà interessata dai lavori al Corridoio Vasariano Al termine vorrei che tornasse esattamente dov’era quella notte