Corriere Fiorentino

Rui Costa: «Cara Firenze, vorrei rivederti in alto»

Il portoghese a Milano per la festa di Pirlo: spero che Cholito-Chiesa diventino come me e Bati

- Stefano Rossi

Gli occhi si illuminano e la mano scivola sul petto, all’altezza del cuore. Quando Manuel Rui Costa parla della Fiorentina, anche dopo oltre quindici anni dal suo addio, lo fa lasciando trasparire le emozioni che ha dentro. Nella parata di campioni che hanno sfilato a San Siro due sere fa in omaggio ad Andrea Pirlo, c’era anche lui.

In campo, con i calzettoni regolarmen­te abbassati, e l’eleganza di sempre. Nonostante qualche chilo in più: «La Fiorentina è sempre nel mio cuore», ha esordito. Il suo ruolo di direttore sportivo del Benfica tra l’altro gli lascia il tempo necessario per seguire la sua ex squadra. «Mi auguro che Simeone e Chiesa possano fare come me e Batistuta, sono due giovani che stanno facendo bene. Spero che ci riescano, soprattutt­o per Chiesa che è figlio del mio compagno Enrico». Una specie di benedizion­e per i due figli d’arte viola. A guidarli, anche nella prossima stagione, ci penserà l’allenatore Pioli: «Stefano è un mio amico, quando sono arrivato a Firenze era in quella squadra. Sono convinto che riuscirà a fare grandi cose e togliersi soddisfazi­oni».

La prima impresa in realtà l’ha già compiuta, dopo la scomparsa di Davide Astori. «È stato difficile uscire da quel momento ma Firenze è una città forte che non crolla mai. Pioli e la squadra sono stati bravi a ripartire, dopo un evento così drammatico non sarebbe stato facile per nessuno». Da quando Manuel ha lasciato Firenze, in tanti hanno indossato la maglia numero 10 ma il paragone con lui, probabilme­nte, lo può reggere soltanto Mutu. «Ognuno ha fatto ciò che ha potuto, quello è un numero che ha marcato la storia. Anche per me che ho vestito a lungo quella maglia è difficile spiegare cosa sia la 10 per i tifosi viola».

La Coppa Italia alzata al cielo nel 2001, l’addio al Franchi: Rui non dimentica nulla di ciò che ha vissuto. «In Italia ho passato 12 anni di amore tra Firenze e Milano. Auguro alle due squadre di ottenere grandi risultati: purtroppo le stagioni non vanno sempre come si vorrebbe e allora succede anche che l’Europa possa sfuggire. Mi piacerebbe che la Fiorentina tornasse su alti livelli fino a lottare per la Champions. Firenze lo merita». La città, del resto, la conosce bene anche se non torna spesso. Due estati fa però un suo nuovo impiego in viola sembrava possibile. «Non importa quello che è successo, conta solo che la squadra vada bene», ha tagliato corto, arrossendo in volto. Magari in futuro ci potrà essere una nuova opportunit­à. Per adesso è un arrivederc­i, non si può restare troppo tempo lontani dai luoghi del cuore.

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Il selfie di Manuel Rui Costa a San Siro con gli ex compagni del Milan Ambrosini, Maldini e Pirlo

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