Le donne della Dandini (e l’Elettrice Palatina)
A Villa Bardini il festival ispirato all’ultima dei Medici
Nelle giornate europee del patrimonio «noi abbiamo scelto la città simbolo del patrimonio per celebrare il matri-monio, e non nel senso delle nozze». Serena Dandini vuole fare una «rivoluzione della memoria», per «recuperare l’eredità delle donne per far sentire più forti le nostre figlie ma anche i maschi, che hanno tanto da imparare sull’orgoglio di genere, e combattere gli stereotipi con la cultura». Sarà una delle novità dell’Estate Fiorentina:
L’Eredità delle Donne, il festival ideato dall’associazione Elastica e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dedicato al contributo della donna al progresso dell’umanità. Con la direzione artistica di Serena Dandini, dal 21 al 23 settembre si terrà a Villa Bardini in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dall’Unione Europea. Tre giorni tra conferenze e spettacoli, «ospiti di portata nazionale e internazionale», annuncia, ma senza fare nomi, perché «le ho contattate tutte, da Franca Leosini alla Merkel». La conduttrice e autrice tv si rifà alla figura dell’Elettrice Palatina, Anna Maria Luisa de’ Medici, scelta come simbolo dell’iniziativa, «visto che se oggi a Firenze abbiamo un patrimonio, è a una donna che dobbiamo tutto». Ad aprire il festival sarà un talk show condotto dalla Dandini, poi l’Abbecedario delle donne «con una carrellata di grandi ospiti non solo italiane», e la serata finale con un’intervista a una protagonista dell’attualità nazionale.
L’Eredità delle Donne si ispira ed è gemellata con l’ evento parigino «Les Journes du Matrimoine» che celebra l’eredità culturale parigina e francese attraverso protagoniste femminili. Nel frattempo lei si prepara a tornare in Rai: «È una cosa a cui non posso rispondere; e se non posso rispondere forse qualcosa c’è» annuncia. Sul nascente governo giallo-verde è chiara: «Di donne ce ne sono veramente poche. È una vecchia storia...». E «vediamo, come si dice: facciamoli lavorare. Credo che questo stallo non sia positivo per nessuno».
A settembre
«Sarà una rivoluzione della memoria per far sentire più forti le nostre figlie»