Corriere Fiorentino

Dopo tanti assist a Chiesa padre quello al figlio, da ct

Dai gol con Enrico all’azzurro col figlio I due Chiesa nel destino del Ct «Federico è forte, giusto puntarci»

- di Tommaso Loreto

Un nuovo ciclo per la Nazionale, un nuovo commissari­o tecnico come Roberto Mancini e soprattutt­o un nuovo simbolo chiamato Federico Chiesa. È cominciata ieri sera, con il raduno a Coverciano, la nuova era del calcio italiano. Con un Ct in panchina scelto per aprire un ciclo meno amaro dell’ultimo e un gruppo azzurro nuovo di zecca. Giovane, talentuoso e pieno zeppo di stimoli. Identikit che porta dritti a Federico Chiesa, 20 anni, titolariss­imo della Fiorentina e ormai sul taccuino di allenatori e addetti ai lavori di tutto il mondo.

Che Chiesa potesse rappresent­are uno dei giovani sui quali ricostruir­e la Nazionale l’aveva annunciato lo stesso Mancini: «I giovani più interessan­ti? Il primo nome che mi viene in mente è Chiesa. Ci vorrà del tempo, ma Federico può diventare un giocatore molto bravo ed è giusto puntare su di lui», disse alla Domenica Sportiva. Di certo, per il successore di Ventura e Di Biagio, ritrovare Chiesa sarà una sorta di ritorno al passato, quando in campo, con il babbo di Federico, si scambiava gol e assist. Mancini ed Enrico Chiesa sono stati infatti compagni di squadra alla Sampdoria (stagione 1995/1996) quando Chiesa senior collezionò 22 gol in 27 presenze: «Papà mi racconta spesso di quella stagione — ha detto Federico qualche giorno fa — Mancini gli regalava assist e lui faceva gol». L’incrocio di destini però si è ripetuto a Roma, sponda Lazio. Enrico faceva ancora gol, Roberto invece era già seduto sulla panchina dei biancocele­sti. Una storia, oggi, destinata a scrivere un’altra pagina con il figlio d’arte vestito d’azzurro e l’ex numero 10 arrivato ad allenare la Nazionale dopo le esperienze all’Inter, al Manchester City, al Galatasara­y e allo Zenith San Pietroburg­o. Gli azzurri da stamani si allenerann­o a Coverciano fino al week-end, prima di trasferirs­i in Svizzera, dove lunedì affrontera­nno la prima di tre amichevoli contro l’Arabia Saudita. A seguire altre due sfide, venerdì 1 giugno a Nizza contro la Francia e lunedì 4 a Torino contro l’Olanda.

Per Chiesa sarà un ritiro azzurro da protagonis­ta, anche se già nel corso delle precedenti gestioni l’attaccante aveva conosciuto l’ambiente della Nazionale sostenendo qualche stage (con Ventura) fino all’esordio vero e proprio, (con Di Biagio), in amichevole contro l’Argentina. Un’ulteriore testimonia­nza, ce ne fosse ancora bisogno, di quanto tutto il movimento italiano tenga d’occhio Federico Chiesa, esattament­e come le tanti pretendent­i sul mercato. Sotto questo profilo lo stesso arrivo di Ancelotti al Napoli, oltre alle voci che vedrebbero la Juventus sulle sue tracce, sembrano rappresent­are pericoli dai quali la Fiorentina ha la ferma intenzione di difendersi con le unghie. Come confermato da Corvino non più tardi di qualche settimana fa, la Fiorentina non ha intenzione di lasciar partire il proprio gioiello («Resisterem­o alle tentazioni») tanto meno in quella che sarebbe la sua terza stagione in maglia viola e per questo è pronta a costruire intorno a lui la squadra del futuro.

Esattament­e come Roberto Mancini che oltre al ritorno del figliol prodigo Balotelli, ha voglia di puntare forte anche su Federico Chiesa, magari ricordando­si delle qualità e dei gol visti segnare a babbo Enrico, l’amico col quale aveva fatto sognare i tifosi della Sampdoria.

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 ??  ?? Roberto Mancini con Enrico Chiesa ai tempi della Lazio Sopra, Federico Chiesa
Roberto Mancini con Enrico Chiesa ai tempi della Lazio Sopra, Federico Chiesa

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