Georgofili, 25 anni fa: il quadro e le storie Per non dimenticare
Sabato lo speciale gratuito nel giorno dell’anniversario dell’attentato ai Georgofili
Ci sarà la storia del crowdfunding che ha reso possibile il restauro dei Giocatori di carte, l’ultimo quadro da recuperare tra quelli danneggiati dalla mafia, ma non solo. Lo speciale gratuito con il Corriere Fiorentino di sabato 26 ripercorrerà i 25 anni con voci e testimonianze.
Sarà la storia di un’impresa con tanti protagonisti, ma non solo. Lo speciale Cultura contro terrore, che troverete in omaggio con il Corriere Fiorentino di sabato 26 maggio non è solo il racconto del crowdfunding promosso da Gallerie degli Uffizi, Corriere Fiorentino e Ubi Banca per restaurare i Giocatori di Carte di Bartolomeo Manfredi, danneggiato dalla bomba ai Georgofili.
Nelle 24 pagine dello speciale si partirà da quella notte, da quel 27 maggio del 1993, quando alle 1,04 un tritolo pieno di esplosivo cambiò inevitabilmente la storia di Firenze e non solo grazie a tante voci e testimonianze: dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, in quei giorni liceale, al testo firmato da Vittorio Sgarbi sull’opera ferita e sul suo autore all’allora sovrintendente Antonio Paolucci che ha riavvolto il nastro della memoria. Il bilancio fu gravissimo: cinque vite spezzate, quella dell’intera famiglia Nencioni con la figlia più piccola, Caterina, che aveva appena 50 giorni e quella dello studente Dario Capolicchio. Colpito al cuore anche il patrimonio culturale italiano con la Galleria degli Uffizi a pochi metri che riuscì a riaprire i battenti dopo neanche un mese grazie a uno sforzo enorme capitanato dall’allora direttrice degli Uffizi Anna Maria Petrioli Tofani.
Di quelle vittime, di quella notte, di quella ferita i Giocatori di carte è un simbolo. Quel quadro, straziato dai vetri e dai detriti, è stato chiuso nei depositi degli Uffizi per 24 anni, giudicato irrecuperabile.
Nel giugno scorso è uscito dalla Galleria per approdare nello studio della restauratrice Daniela Lippi che ha accettato la sfida. A sostenerla il supporto di quanti (cittadini e imprese) hanno sostenuto il crowdfunding chiuso con oltre 26 mila euro di raccolta. Un’impresa resa possibile grazie alla tecnologia: Lippi, infatti, ha potuto ricostruire la posizione di ogni frammento grazie alla foto in altissima definizione fornita da Scala archives (partner dell’iniziativa con Once e Mandragora, editore del volume che racconta il crowdfunding) dell’opera prima della bomba.
Quel quadro è un simbolo, si diceva, fondamentale per la memoria, perché mostrerà per sempre le cicatrici delle ferite mostrandole anche a chi di quella notte non conserva un proprio ricordo.
Anche questo è il senso della cerimonia pubblica che lo vedrà esposto per la prima volta sabato alle 12 nel Salone dei Cinquecento. E poi di nuovo, agli Uffizi, la notte fra sabato e domenica, nell’auditorium Vasari, eccezionalmente aperto dopo il corteo in onore delle vittime che muoverà alle 1,04 da Palazzo Vecchio fino al luogo dell’attentato. Nell’auditorium resterà visibile per tutta la prossima settimana. Poi, una volta finiti i lavori per il Corridoio Vasariano, tornerà dov’era 25 anni fa. Dov’era, non com’era, per raccontare un’altra storia.