Corriere Fiorentino

Maiano, la roulette del senso unico Che nessuno rispetta

Il cambio di viabilità ha reso più pericolosa la strada

- Lorenzo Sarra

Via Benedetto da Maiano, all’altezza dell’intersezio­ne con via del Salviatino. Qui, dalla delibera del 3 aprile, il Comune di Fiesole ha imposto il senso unico nel tratto che va dalla pensione Bencistà a poco dopo via del Palmerino. Tradotto: divieto di transito per chi, arrivando da via Lungo l’Affrico, vuole percorrere l’ultimo pezzo di salita in direzione del borgo etrusco. Un cambiament­o storico per i fiesolani e non solo, visto che la strada per anni è stata usata come «scorciatoi­a» per chi arriva dalla zona di Coverciano e dal Salviatino.

Abitudini però fin troppo difficile da estirpare, tanto da non trovare (per il momento) soluzione. Per farsi un’idea basta restare mezz’ora a monitorare l’imbocco della strada all’altezza della fattoria di Maiano ed ecco che prima uno scooter, poi un’auto e addirittur­a un paio di furgoni imboccano la strada in contromano senza neanche guardare il cartello di divieto. Un comportame­nto pericoloso in una strada già di per sé già molto stretta. L’abitudine di alcuni irriducibi­li fiesolani, insomma, non sembra fermarsi davanti a nulla. Tant’è che ad un certo punto una smarrita signora alla guida di una Panda abbassa il finestrino per chiedere lumi sulla viabilità: «E ora come faccio per andare a Fiesole?». Presto detto: dietrofron­t fino a piazza Edison, per imboccare poi la salita di via San Domenico. «Un giro pesca», per dirlo in fiorentino, tant’è che negli ultimi mesi molti residenti ed habitué della zona avevano protestato, minacciand­o petizioni e ricorsi sul gruppo Facebook «Via Benedetto da Maiano No al senso unico». Tutto inutile, però. Il Comune non tornerà sui suoi passi.

Anche perché la decisione, come riporta un lungo post del sindaco Anna Ravoni, arriva dopo un anno in cui insieme alla Municipale «sono stati analizzati i flussi (3500 passaggi al giorno), verificati i piccoli incidenti ed i frequenti ingorghi causati da auto che non hanno più le caratteris­tiche di un tempo: oggi un’auto è larga in media 180 cm, con i Suv che si attestano a 190 cm, mentre solo vent’anni fa la larghezza media era 155 cm». In sintesi: la via non ha più le caratteris­tiche struttural­i per sopportare una doppia viabilità veicolare ed ogni altra alternativ­a risulta impraticab­ile. No al semaforo per il senso unico alternato: «Creerebbe code infinite». No alle telecamere: «Possono essere autorizzat­e solo instituend­o una Ztl ed hanno costi proibitivi». No al ritorno al doppio senso con limitazion­e per vetture troppo larghe: «Non rispettano il senso unico, figuriamoc­i quello». Ma, allora, come fare per risolvere il problema? «Ho predispost­o un presidio quotidiano di vigili — spiega il sindaco Ravoni — A metà della scorsa settimana, eravamo già arrivati a 32 multe complessiv­e. Gli agenti passano almeno due volte al giorno per un’ora. Migliorere­mo anche la cartelloni­stica, incrementa­ndo la segnaletic­a da Firenze e sistemando quella nei pressi di via Benedetto da Maiano. La gente per ora non capisce: io stessa mi sono trovata pochi giorni fa a dover far tornare indietro un automobili­sta in contromano». Ma il deterrente più efficace sembra la consuetudi­ne: «Ci furono problemi anche 23 anni fa, quando via dei Roccettini, strada che collega Badia a San Domenico, diventò a senso unico: poi tutti si sono abituati».

Il Comune Il sindaco: «Indietro non si torna, ora iniziamo con le multe: siamo già a 32»

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Una macchina imbocca il controsens­o. A sinistra i cartelli di senso unico
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