E i sindaci: non si stacca la foto di Mattarella
Nei Comuni toscani guidati dal centrodestra no alla linea di Ceccardi: il 2 giugno non va disertato
La foto di Sergio Mattarella resterà al suo posto. E loro, i sindaci toscani di centrodestra, non diserteranno le celebrazioni ufficiali del 2 giugno. È un doppio no quello che arriva alla Lega e alla sindaca di Cascina Susanna Ceccardi, che si è detta pronta a disertare le cerimonie per la Festa della Repubblica come segno di protesta contro il Capo dello Stato per il mancato via libera a Paolo Savona come ministro dell’Economia. E se in Lombardia i primi cittadini eletti col Carroccio hanno iniziato a togliere l’immagine di Mattarella dalle pareti (Ceccardi, che governa l’unico Comune leghista della Toscana, ha detto di non averla mai avuta perché la considera «un retaggio da ancien régime»), i loro colleghi toscani di centrodestra non faranno altrettanto. Non hanno condiviso la gestione di Mattarella, ma non lo attaccano.
Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi di Fratelli d’Italia spiega così la sua posizione: «Penso che Falcone e Borsellino abbiano avuto in molte occasioni difficoltà rispetto al comportamento delle Istituzioni, ma non si sono mai sognati di attaccarle o abbandonarle». E invita i suoi colleghi a distinguere tra posizione politica e istituzionale: «Era legittimo che Lega e 5 Stelle provassero a governare e male ha fatto chi non gli ha concesso questa possibilità. Ma io non voglio personalizzare le Istituzioni, sono il sindaco di tutta la città, quindi sarò presente alle celebrazioni del 2 giugno», dice Tomasi, che pure milita nello stesso partito del senatore (pistoiese anche lui) Patrizio La Pietra, che ha avviato «una petizione on line sia per richiedere le dimissioni di Mattarella, sia per l’istituzione del Presidenzialismo».
La foto di Mattarella resterà dov’è ora anche a Grosseto e a Montevarchi, dove governano rispettivamente un civico di centrodestra come Antonfracesco Vivarelli Colonna e una esponente di Forza Italia come Silvia Chiassai. «Non c’è bisogno di togliere la foto», dice Vivarelli Colonna, che nonostante i dubbi sull’operato della massima carica dello Stato ha deciso di tenere una «linea responsabile», senza mancare l’appuntamento del 2 giugno. «Quel giorno parte- ciperò alle manifestazioni istituzionali previste regolarmente in città», precisa. Qualche riflessione in più, sul comportamento da tenere, ce l’ha la sindaca di Montevarchi Chiassai. «Devo essere sincera, nei Comuni che guidiamo ci sono davvero altre priorità: stiamo pensando ad amministrare bene, alle urgenze che riguardano le nostre scuole e tutto il resto. Tuttavia sono certa di voler mantenere la foto del Presidente perché per me il rispetto delle Istituzioni arriva prima di tutto». Chiassai per il 2 giugno era attesa alle manifestazioni istituzionali di Roma: «Devo ancora decidere se partecipare o meno a quell’appuntamento, ma anche se non dovessi partire — chiarisce — non aderirò ad una delle piazze della protesta».
Il Carroccio resta dunque solo, all’interno del centrodestra toscano, nella guerra contro Mattarella. Ma Ceccardi non dispera e replica: «Mi sento di essere un’anticipatrice della linea, penso che i sindaci che saranno eletti in questa regione nelle prossime settimane saranno sulle mie posizioni. Capisco che gli alleati si debbano riposizionare con cautela e che debbano decidere alcune cose — spiega Ceccardi — ma per chi è rimasto scottato direttamente, come noi, dal comportamento del Presidente è impossibile non dare segnali». E ribadisce che diserterà gli appuntamenti ufficiali di domenica: in quelle ore Ceccardi si troverà «in uno dei gazebo allestiti dalla Lega».
Qui Pistoia Lega e 5 Stelle avevano il diritto di governare, ma io non personalizzo l’Istituzione che guido
Qui Cascina Capisco che altri partiti si debbano riposizionare, ma noi leghisti siamo rimasti scottati