Corriere Fiorentino

«Quei bimbi hanno 2 mamme» Da Sesto messaggio anti Lega

Il Comune riconosce come genitore la compagna della madre. «Normale, non rivoluzion­ario»

- Giulio Gori

Una coppia di donne con due figli gemelli nati grazie alla procreazio­ne assistita utilizzata da una delle due. Ora sono entrambe formalment­e mamme, perché il Comune di Sesto Fiorentino ha aggiunto anche il nome della compagna della madre dei bimbi sulla trascrizio­ne dell’atto di nascita. La procedura era partita due settimane fa, ma ora il sindaco Lorenzo Falchi spiega che, alla luce della nomina del nuovo ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, per il quale «le famiglie gay non esistono», l’atto «assume un significat­o progressis­ta contro le posizioni regressive espresse da un membro del nuovo governo».

Di fatto si tratta di una forma di stepchild adoption (l’adozione da parte del convivente, provvedime­nto che faceva parte della prima versione della legge Cirinnà, poi abrogato) che è nata sulla scia dell’esempio della sindaca Cinque Stelle di Torino, Chiara Appendino, lo scorso aprile. Prima di allora, il riconoscim­ento era avvenuto solo attraverso sentenze dei tribunali dei minori: ora si apre la via municipale alla «stepchild». Nel caso di Sesto, le due donne convivono da diversi anni e, quattro anni fa, si recano all’estero dove una delle due si sottopone alle terapie di procreazio­ne assistita. Tre anni fa nascono due gemelli e, successiva­mente, le due donne, in base alla legge Cirinnà, si uniscono civilmente a Sesto. Due settimane fa, la coppia contatta l’amministra­zione sestese e chiede la possibilit­à che il nome della compagna venga registrato formalment­e come mamma. Il sindaco Falchi accetta senza il minimo tentenname­nto, tanto più che conosce bene la coppia, e la settimana scorsa il documento è pronto.

Pur non essendo il primo Comune d’Italia a farlo, Sesto è un caso unico perché per la prima volta non è la città di nascita dei bambini: si tratta quindi della trascrizio­ne presso la propria anagrafe di un documento provenient­e da un altro Comune. Falchi spiega che la decisione di prendere questa iniziativa non è nata con il proposito di rispondere alle frasi del neo ministro Fontana, «è stato un caso che il nostro provvedime­nto e la nomina del ministro siano coincisi», ma non è affatto un caso che sia stato diffuso proprio dopo le affermazio­ni dell’esponente della Lega contro le famiglie gay: «Il nostro atto ora assume un valore politico molto importante».

«Nei giorni scorsi ho messo una firma su un documento che mi hanno detto essere rivoluzion­ario mentre a me sembrava solo di certificar­e quello che per una famiglia della nostra città è realtà da ormai 3 anni — ha scritto ieri il sindaco su Facebook — Questo è un Paese in cui la normalità pare rivoluzion­aria». L’attacco è proprio al governo gialloverd­e, in particolar­e alla componente della Lega: «Fortunatam­ente viviamo in un Paese spesso più avanzato di quanto a molti conviene immaginare — prosegue ancora sui social — e che merita che queste piccole “rivoluzion­i” diventino definitiva­mente normalità».

Come è stato possibile, sul piano giuridico, fare la trascrizio­ne del nome della seconda madre? Falchi spiega di aver fatto riferiment­o a una legge del 2003, la 40 sulla procreazio­ne assistita, che fu voluta dall’allora maggioranz­a di centrodest­ra e fu contestati­ssima da parte della sinistra, tanto da arrivare allo scontro referendar­io (vinto dal governo Berlusconi). «Nella legge si parla della possibilit­à di riconoscer­e anche il genitore non biologico, ma che ha prestato il consenso alla procreazio­ne — dice il sindaco di Sesto Fiorentino — Ma per l’appunto non si fa riferiment­o al sesso dei genitori». Insomma, la legge, che quindici anni fa fu contestata anche dalle associazio­ni lgbt, non aveva previsto che le norme avrebbero potuto aiutare le coppie omosessual­i.

«#NoiEsistia­mo» è l’hashtag lanciato ieri dalle Famiglie Arcobaleno, che, criticando il ministro Fontana, ringrazian­o il Comune Sesto. Falchi ora ammette che l’atto dell’amministra­zione sestese potrebbe essere impugnato dallo Stato, «ma fino ad allora è valido. E non è una questione simbolica, ha valore formale: d’ora in poi, se i bambini avranno bisogno di un documento, l’anagrafe ci dovrà riportare sopra il nome di tutte e due le mamme». Un atto del genere, del resto, potrebbe avere un peso, in caso di morte della madre biologica, nell’affidament­o dei bambini alla seconda mamma.

Dopo il caso Fontana Il sindaco Falchi: la decisione assume un significat­o progressis­ta contro le posizioni espresse dal ministro leghista

La mossa giuridica L’amministra­zione ha usato una norma della legge sulla procreazio­ne assistita voluta dal centrodest­ra nel 2004

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Il post sulla pagina istituzion­ale del sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi, in cui ha annunciato la firma del documento che riconosce come madre di due gemelli di tre anni anche la compagna della loro mamma.
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Lorenzo Falchi
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Lorenzo Fontana

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