Corriere Fiorentino

Accademia, Palazzo Vecchio mostra i numeri

Dopo l’ennesimo appello anti abusivi della direttrice Hollberg: «Mai fatti così tanti controlli»

- Giulio Gori

L’accusa, durissima, era arrivata dal direttore della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg: davanti al museo, in via Ricasoli, l’invasione degli abusivi, dei mendicanti molesti, dei bagarini è diventata «intollerab­ile». Palazzo Vecchio, chiamato in causa, risponde con l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi, che proprio lo scorso fine settimana ha disposto un blitz della municipale nel centro storico, che ha portato a 42 sequestri e alla confisca di 1.400 articoli: «La nostra amministra­zione è molto sensibile al tema del contrasto all’abusivismo commercial­e — dice Gianassi — Il 2017 è stato un anno record per il numero dei sequestri e degli oggetti confiscati, rispettiva­mente poco meno di 4.250 e quasi 175.000, e già nei primi mesi di quest’anno abbiamo superato le 60.000 pezzi sequestrat­i».

Per quel che riguarda il j’accuse della direttrice Hollberg, Gianassi puntualizz­a: «Gli interventi svolti dal reparto antidegrad­o in borghese (della polizia municipale, ndr) si concentran­o anche nella zona dell’Accademia. Anche in via Ricasoli dove, a differenza di alcuni anni fa, gli interventi continuati­vi e ripetuti hanno dato risultati apprezzabi­li: rispetto ai 61 sequestri in tutto il 2017, in via Ricasoli nei primi cinque mesi del 2018 siamo già a 189. Tuttavia restano ancora delle sacche di abusivismo da combattere, venditori che insistono con lo stendere merce a terra. Continuere­mo a impegnarci anche nelle prossime settimane, che rappresent­ano la stagione più impegnativ­a, i nostri interventi saranno numerosi e consistent­i. Già oggi contiamo più di 50 persone dedicate a questo servizio».

Ieri, via Ricasoli era vuota come ogni lunedì, visto che il museo è chiuso e non ci sono turisti in coda da prendere di mira. Ma i commercian­ti si dividono: quasi tutti vivono sul turismo e tanti fanno buon viso a cattivo gioco anche se gli si domanda di abusivi, bagarini o mendicanti molesti. «A me danno fastidio le mendicanti solo se vengono sulla porta a disturbare i clienti», dice il commesso di una libreria, mentre la dipendente di un supermerca­to spiega che «i tappetini degli abusivi non ci danno fastidio finché restano a dieci metri da noi». In una gelateria vicina, una ragazza nega che ci siano problemi, neppure quando gli abusivi si piazzano davanti alla porta: «Se chiedo che si spostino? Non lo faccio, ho paura».

Ma c’è chi è fuori dal coro. Alla libreria antiquaria Gozzini la pensano all’opposto, lì si lavora con i clienti fiorentini che vengono scoraggiat­i dalla muraglia umana: «I tappetini sono un problema, ma peggio sono i turisti: si siedono persino sulle vetrine — dicono — E la beffa è che il presidio dei militari passa solo il lunedì, a museo chiuso». In un bar vicino, raccontano, che l’incubo oggi si chiamano bagarini: «Sono diventati tanti, troppi — spiega il giovane barista — Sono cinque società con cinque dipendenti ciascuna. Si fanno la guerra e anche la scorsa settimana c’è stata una rissa tra di loro». Domenico Arcudi, del Money Change, è furente: «Qui ognuno fa quel che vuole, i turisti vengono perseguita­ti».

Commercian­ti divisi «Tappetini e turisti sono un problema, abbiamo paura a farli spostare» «Non ci danno troppo fastidio, ma devono restare a 10 metri da noi»

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Venditori abusivi davanti all’Accademia accanto alla coda di turisti

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