Corriere Fiorentino

«La città dei lettori» è già pronta per il 2019

La tre giorni a Villa Bardini ha fatto il pieno di pubblico, unendo appassiona­ti di tutte le età

- E.S.

La città dei lettori è già proiettata 365 giorni nel futuro: «È andata talmente bene – commenta soddisfatt­o Gabriele Ametrano, ideatore e direttore del festival insieme a Martina Donati – che già stiamo lavorando per la seconda edizione, che cadrà dal 7 al 9 giugno 2019». Quello che si è svolto lo scorso weekend a Villa Bardini è stato il primo festival letterario popolare di Firenze, nel senso di aperto a tutti, non solo agli intellettu­ali. Ma soprattutt­o «l’unico pensato per mettere al centro del discorso il lettore, non solo gli autori» spiegano dall’associazio­ne Wimbledon che lo organizzat­o insieme alla Fondazione Bardini Peyron. Nella tre giorni sono stati regalati circa 3 mila libri — è la principale firma di questo festival, l’idea di omaggiare chi partecipa con un volume in omaggio — a fronte di una partecipaz­ione di poco superiore.

La vista mozzafiato e il verde del giardino hanno fatto il resto: «Sono rimasto stupito del fatto che nessuno abbia mosso mezza critica, non mi sembrava nemmeno di essere a Firenze – ha aggiunto, scherzando, Ametrano – Anzi, il compliment­o più bello che abbiamo ricevuto è stato sembrava un festival internazio­nale e non italiano».

Molti i nomi forti che si sono avvicendat­i nei tanti incontri: da Paolo Giordano a Ben Greeman, dal workshop sulla grafica di Pinocchio alla lezione di giornalism­o di Lirio Abbate, da Pierluigi Battista a Annalena Benini, i fratelli Carlo e Enzo Fileno Carabba, Federica Bosco e l’idolo delle teenager Francesco Sole, e soprattutt­o il confronto con 10 dei 12 finalisti del Premio Strega, «nessuno si è accavallat­o, tutti hanno potuto seguire tutto», chiosa Ametrano.

Non mancano però le cose «da migliorare»: l’organizzah­a zione le ha individuat­e in un ampliament­o dell’offerta gastronomi­ca, nel prolungame­nto dell’orario almeno fino all’ora dell’aperitivo per creare maggiore conviviali­tà, nello spostament­o degli incontri del mattino perché sul Belvedere picchiava troppo il sole, e poi una strategia di allargamen­to. Per esempio nel 2019 alcuni appuntamen­ti precederan­no il festival, uno è già in programma ad Arezzo, uno a Volterra, e poi «vorremmo prevedere un angolo dedicato alla poesia in un’altra zona di Firenze, ma vicino a Villa Bardini» raccontano da Wimbledon.«Un format molto origiche nale — ha commentato Umberto Tombari, presidente della Fondazione Cr Firenze – che consente ad un vasto pubblico, anche di giovani, di dialogare e confrontar­si». Anche Jacopo Speranza, presidente della Fondazione Bardini Peyron, è soddisfatt­o: «La Villa e il parco hanno accolto con una naturale predisposi­zione questo festival offrendo un ambiente intimo e rilassato».

 Ametrano Regalati circa 3 mila libri. Per il prossimo anno anteprima ad Arezzo e Volterra e uno spazio per la poesia

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Un momento dell’incontro con i finalisti del Premio Strega

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