Il neo ministro: revisione di tutte le grandi opere Nardella: no arroganze
GRANDI OPERE Il nuovo ministro: revisione di tutti i progetti
A Firenze è scontro tra il sindaco Dario Nardella e il M5S sulle grandi opere. Tav, aeroporto, termovalorizzatore: «Fate i conti senza l’oste, cioè il nuovo governo», ha attaccato la consigliera comunale Cinque stelle Silvia Noferi. «Ai fiorentini il vino dell’oste arrogante non interessa», la replica del sindaco. Ma da Roma il neoministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli annuncia una «project review» su tutte la grandi opere: andranno avanti solo quelle «utili ai cittadini» ed avanti coi lavori.
È scontro sulle grandi opere tra il sindaco Dario Nardella e il M5S locale. Un botta e risposta duro, tra il primo cittadino e la vicepresidente del Consiglio comunale, la grillina Silvia Noferi, che finisce con metafore sui «conti senza l’oste», cioè il governo che potrebbe fermare i cantieri di Tav, aeroporto e molto altro, e il sindaco che definisce questo atteggiamento da «osti arroganti». Ma mentre lo sconto a Firenze si regge sulle parole e sulle battute, altre parole, ben più importanti, arrivano da Roma. Che confermano che tutto è in discussione, ma che non tutto potrebbe essere bloccato. Sulle grandi opere ci sarà una «project review» generale. Verificando, caso per caso, costi, benefici, stato dell’arte, utilità dell’opera in questa fase. Solo dopo arriverà la decisione: se bloccarle, cambiarle parzialmente, proseguirle. È il «metodo stadio di Roma»: cioè la scelta dell’amministrazione romana di proseguire, nel progetto contestato dal M5S del nuovo stadio, perché troppo avanti ma chiedendo modifiche. Un metodo ricordato durante la campagna elettorale dall’allora «solo» deputato Alfonso Bonafede, ora ministro della giustizia, che però verrà applicato dal suo collega al dicastero delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. L’occasione per descrivere il metodo, per il neoministro, è stata una risposta sull’Alta velocità Torino-Lione al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che aveva affermato che per non far bloccare quell’opera si sarebbe sdraiato sui binari. «Chiamparino può stare tranquillo, potrebbe non esserci mai un treno su quei binari», ha detto Toninelli, spiegando poi come agirà il governo: «Il mio obiettivo è quello di analizzare costi e benefici di tutte le opere e quelle che saranno necessarie e buone per i cittadini dovranno essere concluse, soprattutto quelle già iniziate. Quello che nei rapporti costi-benefici non sarà a vantaggio, dovremo analizzare nel dettaglio e valutare come agire sempre nell’interesse dei cittadini». Un metodo noto, che aveva già fatto anticipare a Silvia Noferi, vicepresident e del Consiglio comunale del M5S, la certezza di una revisione del futuro di Tav, inceneritore e aeroporto a Firenze: troppe tre grandi opere nell’area di Castello, «non si fa i conti senza l’oste —, ha detto Noferi — e in questo caso l’oste è il nuovo governo, soprattutto il nuovo ministro delle Infrastrutture». «Ai fiorentini il vino dell’oste arrogante non interessa, ci serviamo da noi», ribatte con un’altra metafora Nardella a Noferi, ma è una risposta indiretta a Toninelli. «Più cercheranno di mettere le mani sulla città, più noi fiorentini, tutti, sapremo come difenderci e andare avanti. Io non retrocedo di un millimetro su quello che tutta Firenze vuole e sulle opere pubbliche: le opere pubbliche portano lavoro».