Famiglie arcobaleno, anche Firenze dice sì
Il sindaco: registreremo entrambi i genitori. La Cgil: porti il gonfalone al Toscana Pride
Dopo Milano, Bologna (e in Toscana Livorno e Sesto), anche Firenze ha deciso: i genitori dei figli di coppie omosessuali saranno trascritti entrambi all’anagrafe. Cioè dice sì alle «famiglie arcobaleno», costituite da una coppia omosessuale e figli. Quelle che, secondo il ministro alla famiglia, il leghista Lorenzo Fontana, «non esistono».
«Mi sono convinto a procedere già a partire da oggi — ha annunciato ieri il sindaco di Firenze Dario Nardella — al riconoscimento dei figli di coppie omosessuali attraverso la trascrizione nei registri dell’anagrafe con l’indicazione di tutti e due i genitori, qualunque sia il tipo di pronuncia giudiziaria alla base. Ovvero qualunque sia il giudice, italiano o straniero».
La scelta di Nardella è arrivata, giurano dallo staff del sindaco, senza essere concordata con quelle già prese o annunciate da altri sindaci, neanche quelli Pd come Virginio Merola di Bologna o co- me Giuseppe Sala, che ieri ha trascritto a Milano la prima «famiglia arcobaleno». No, sostiene Nardella, è stata una risposta ai cittadini che gli hanno raccontato le difficoltà di vivere in un Paese che riconosce le unioni omosessuali ma non un rapporto paritario tra queste coppie e i loro figli. «Ho ricevuto lettere molto significative e toccanti di coppie omosessuali che hanno figli e che chiedono il loro riconoscimento — ha spiegato il sindaco — Io credo che la nostra attenzione debba essere prima di tutto rivolta a questi bambini». Quello di Nardella è un atto politico che arriva a pochi giorni dalla polemica per il mancato invio del Gonfalone di Palazzo Vecchio al Toscana Gay Pride, a Siena, il 16 giugno. Una scelta presa perché per il Pd sarebbe «inopportuna la presenza di un gonfalone o un patrocinio alle manifestazioni, salvo quelle istituzionali». Niente giglio al Gay Pride, quindi, anche se la Cgil, tramite la segretaria fiorentina Paola Galgani, chiede a Nardella di ripensarci, pur plaudendo alla scelta dell’anagrafe per le famiglie arcobaleno «a cui devono seguire atti concreti».
Ma quella di Nardella è una risposta politica al neo-ministro leghista Fontana? Il sindaco lo esclude. «Credo che sia semplicemente una coincidenza. Non mi sono mai sognato di decidere l’iscrizione in risposta a Fontana. Non do così tanta importanza al ministro», anche se «ho trovato davvero inaccettabili le parole di Fontana e anche curiosa la precisazione in merito al fatto che il tema trattato non facesse parte del contratto di
Il sindaco Ho ricevuto diverse lettere toccanti di coppie gay con figli Le parole del ministro Fontana? Sono inaccettabili
governo. Vorrei sapere se l’Italia può parlare e discutere di tutto quello che non c’è nel contratto di governo». Il sindaco ha quindi aggiunto: «Vorremmo avere il permesso di Salvini per parlare e discutere delle cose che sono fuori dal contratto, e magari vorremmo anche sapere l’opinione dei ministri su tutte le cose che sono fuori dal contratto di governo». Il ministro Fontana, non rispondendo a Nardella bensì all’iniziativa del sindaco di Milano Sala, ha ribadito la sua posizione: «Non è prevista dal nostro ordinamento, quindi la famiglia arcobaleno giuridicamente non è prevista».
Ieri gli assessori comunali Sara Funaro (welfare) e Federico Gianassi (con la delega anche all’anagrafe) hanno incontrato i referenti delle associazioni delle famiglie arcobaleno fiorentine. Un incontro tecnico. Uscite, la referente toscana delle famiglie arcobaleno Laura Giuntini, spiega, assieme a Federica Tempori: la decisione del Comune è «una grande vittoria, non per noi e basta, ma per i nostri figli. Per loro chiediamo diritti, e noi vogliamo essere inchiodate ai nostri doveri di genitori. Già da domani (oggi, ndr) i nostri rappresentanti legali saranno in contatto con il Comune per la messa in atto di tutte le procedure». E quando l’iter sarà finito, famiglie e Comune pensano ad «una prima cerimonia ufficiale in Palazzo Vecchio».
Il ministro Non è prevista dal nostro ordinamento, quindi la famiglia arcobaleno giuridicamente parlando non c’è