Arezzo, le scritte in vernacolo per alleviare lo stress cantieri
L’idea del vicesindaco: «Così evitiamo qualche vaffa...»
L’idea è venuta al vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini mentre qualche mese fa si progettavano le opere per dare un volto nuovo alla città. Assicuratore di 41 anni, recordman di preferenze alle ultime elezioni con la lista civica «Ora Ghinelli», Gamurrini si intende di contromisure. «Ho pensato che una volta iniziati i cantieri, la gente d’Arezzo, avrebbe avviato a ‘buticare’…», spiega.
E questo timore è finito per divenire un’arma ironica, una carta da giocare con i propri concittadini per alleviare il malcontento generato dai cantieri. E così, accanto ai cartelli obbligatori per legge, ne compariranno presto di grandissimi — due metri per uno — con raccomandazioni in dialetto aretino. «Buticare» significa brontolare. E Gamurrini nei suoi cartelloni invita così i passanti, gli automobilisti, i cicliti a «non avviare a buticare». In un altro cartellone dice loro: «Segnete, che balena!!», la cui traduzione letterale è «fatti il segno della croce, ché succede il finimondo»; poi c’è «Vai piano che dè un nicchio», ovvero «Procedi lentamente, perché c’è il rischio di dare una botta»; e infine «Se rimbianca per l’ennesima volta, visto che costa ‘na cignata tenne de conto», che si traduce facilmente con «Si tinteggia per l’ennesima volta, tienine conto ché costa molto».
Il vicesindaco ha annunciato l’iniziativa con un sondaggio sulla propria pagina Facebook, dove chiedeva di votare la raccomandazione più gradita, che sarebbe poi divenuta quella da utilizzare alle soglie dei cantieri. Ma visto il gradimento immediato — almeno quello social — della sua pensata, ammette che non ci saranno cartelloni vincitori e cartelloni esclusi: «Li utilizzeremo tutti, ci è sembrato che l’impatto sia stato vincente: pare che tutti abbiano compreso immediatamente il senso della nostra volontà».
Un’iniziativa tutta «made in giunta», dato che ai disegni ha pensato un suo collega di governo (e di lista cica), l’assessore al turismo Marcello Comanducci, che nella vita fa proprio il grafico. La cantierizzazione in corso, del resto, si presenta come un’azione massiccia dell’amministrazione. Con i bandi europei e regionali il governo di cittadino di centrodestra ha rastrellato fondi: in totale saranno spesi circa 60 milioni di euro per questi interventi, con verifiche di vulnerabilità sismiche sulle scuole, interventi sul patrimonio culturale — come quelli sulle mura e sulla fortezza col fine di attrarre turisti — e le modifiche di viabilità alla città, con la costruzione di nuove rotatorie e sottopassi.
Lavori che potrebbero durare circa tre anni e chi passa dalle vie aretine potrebbe alla lunga storcere il naso: «È un’operazione simpatia per rinviare qualche legittimo vaffa, per strappare in quei momenti difficili anche una risata». Perché il vicesindaco lo sa bene, prima o poi, qualcuno, davanti a una coda di auto, avvierà comunque davvero a «buticare».
Tre anni di lavori
La viabilità sarà stravolta, cartelli posizionati vicino alla segnaletica ufficiale