La Croisette a Firenze (coi film di Cannes)
Alla Compagnia e all’Istituto francese i titoli del festival
Torna «Cannes a Firenze», la manifestazione cinematografica che permette alla nostra città di essere in linea con Roma e Milano e di poter gustare una serie di anteprime provenienti dalla Croisette.
Sono 11 i titoli proposti da Francesco Ranieri Martinotti, direttore artistico di France Odeon, per una rassegna che quest’anno si sdoppia: dal 12 al 14 nella sala dell’Istituto Francese e dal 15 al 17 giugno alla Compagnia. Sarà proprio in piazza Ognissanti l’inaugurazione, con un omaggio al Maggio ‘68 (quell’anno Cannes venne interrotto) con il reading Le tourbillon de la vie di Giovanni Cocconi, dedicato all’amicizia intensa e conflittuale tra due grandi cineasti come François Truffaut e Jean-Luc Godard, a cui seguirà la proiezione dell’ultimo film di Godard, Le livre d’image, struggente e provocatoria riflessione sullo stato delle immagini (di oggi, di ieri, di sempre), che a Cannes ha ricevuto
una Palma d’Oro speciale, come forma di riconoscenza per il vecchio maestro che ha ancora il coraggio di sperimentare.
Dal concorso arrivano quattro film, tutti premiati dalla giuria presieduta da Cate Blanchett, a partire dalla Palma d’Oro, Shoplifter – Un affare di famiglia del giapponese Hirokazu Kore-eda, che racconta la storia di un’umile famiglia allargata: è il ritratto di una piccola comunità (dove si mangia continuamente) che per sbarcare il lunario commette piccoli crimini, ma conserva una forza solidale fuori dal comune. Gli altri film: Cold War (miglior regia) di Pawel Pawlikowski, storia d’amore sullo sfondo della Guerra Fredda nella Polonia degli anni ‘50; Trois visages (miglior sceneggiatura) dell’iraniano Jafar Panahi, racconto della ricerca di una ragazza che chiede aiuto a una famosa attrice iraniana per sfuggire alle vessazioni di una famiglia rigida e punitiva;
Capharnaüm (Grand Prix della Giuria) di Nadine Labaki, che intreccia storie d’infanzia negata nella periferia degradata di Beirut. Sempre dal concorso, ma rimasto a bocca asciutta di premi, arriva anche il (deludente) Todos lo
Saben di Asghar Farhadi con Xavier Bardem e Penelope Cruz: veleni e segreti di una famiglia dal passato burrascoso. A un’altra sezione, la Quinzane des Réalisateurs, appartengono i due film francesi: Amin di Philippe Faucon e Le
monde est à toi di Romain Gavras, con Vincent Cassel e Isabelle Adjani.
Sei giorni al cinema
In programma anche un omaggio a Godard Da non perdere Cold War, miglior regia