A Pisa gli abusivi restano in strada (e agitano il voto)
Dopo l’aggressione ai carabinieri i venditori sono sempre lì. I poliziotti in più? Mai arrivati
I venti di tempesta spiravano da anni. Poi martedì scorso un venditore abusivo senegalese ha deciso di aggredire un carabiniere impegnato nel sequestro di merce falsa. E ora a Pisa, con i seggi delle Amministrative pronti ad aprire le porte, non si parla d’altro. La «questione sicurezza», tra sottovalutazioni, ritardi, appelli nel vuoto, strumentalizzazioni, sembra diventata l’ago della bilancia del voto, per scegliere il successore di Marco Filippeschi. Il Pd di Andrea Serfogli trema, il centrodestra di Michele Conti incalza. Dal «ci rubano il lavoro» di una ambulante regolare di piazza Manin, al «sono di sinistra ma questi abusivi sono troppi, non si fa un metro senza essere fermati», di una residente, l’aria a Pisa è pesante.
Mentre in città c’è la visita del reggente del Pd Maurizio Martina e arriva la telefonata della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il centrodestra va all’attacco, mentre il centrosinistra minimizza. Ieri, sul luogo dell’aggressione, via Vecchia Barbaricina, a due passi da piazza dei Miracoli, c’è il presidio di venticinque militanti della lista Noi Adesso Pisa-Fratelli d’Italia, che vogliono occupare i luoghi abitualmente usati dagli abusivi per vendere. Tra le bandiere dell’Italia e del partito, il consigliere comunale Diego Petrucci prende la parola: «Prima gli abusivi giravano per Pisa con le loro borse, poi hanno cominciato a mettere per terra i tappetini, ma scappavano davanti alle forze dell’ordine. Via via hanno smesso di scappare. E ora aggrediscono le forze dell’ordine». Con un piccolo megafono vengono diffuse le parole di Meloni, collegata al telefono col piccolo corteo che poi raggiunge piazza Manin: «Il commercio abusivo, stare illegalmente in Italia non è un diritto, compiere soprusi non sono diritti: c’è una sola soluzione, tolleranza zero verso l’immigrazione irregolare e il commercio abusivo, nel rispetto di tutta quella gente che fa il proprio lavoro osservando le regole e comportandosi bene. Lo vediamo proprio a Pisa dove i mercati regolari vengono spostati e allontanati mentre gli abusivi continuano a proliferare, anche sotto la Torre di Pisa».
Se in via Vecchia Barbaricina, col presidio di FdI, gli abusivi si dileguano, non serve allontanarsi di molto per trovare dei tappetini: in via Andrea Pisano, la strada parallela, ci sono i parcheggiatori abusivi, i venditori di selfie stick, i tappetini: anzi, un gruppetto di senegalesi ha messo le sedie sul marciapiede. Uno di loro si sfoga, se la prende con le forze dell’ordine: «Sono aggressivi», grida. Poi, in diversi indicano il «segretario generale»: si chiama Lay, spesso fa da mediatore per il gruppo che gli ha dato per questo l’appellativo scherzoso. «Noi senegalesi siamo a Pisa da trent’anni. Facciamo in tanti un lavoro irregolare, ma non abbiamo mai creato problemi, non siamo violenti. Per quel che è successo martedì ci dispiace ma è un incidente isolato. Ho già parlato con le forze dell’ordine per spiegare la situazione». Lay minimizza: «Bisogna tener conto che c’è il Ramadan: di giorno non si mangia, non si beve, fa caldo e magari qualcuno diventa un po’ nervoso».
L’associazione Senegal Mbollo di Pisa, che raggruppa venditori e venditrici senegalesi, usa altri toni: «condanna in modo fermo l’atto di violenza» ai danni del carabiniere, ma «ci teniamo a ribadire che quanto successo deve essere trattato come il gesto di un singolo e non di un’intera comunità». L’associazione accusa: «Molte forze politiche si sono lanciate nella strumentalizzazione del gesto di un singolo per far crescere consensi e cavalcare in vista del voto le paure e l’emotività che inevitabilmente suscitano questi eventi».
Dopo la grande bufera, venditori e parcheggiatori abusivi sono meno del solito. Ma ci sono: in piazza dei Miracoli, di fronte all’ospedale di Santa Chiara, in piazza Santa Caterina. Poco prima delle tre, un gruppetto di venditori di accendini e occhiali da sole corre in piazza Manin. Dietro di loro arriva una coppia di vigili urbani. I senegalesi si nascondono dietro l’edicola della piazza. Nel pomeriggio, arriva una nota del Comune: la polizia municipale sgombera un insediamento abusivo dietro la piscina comunale, che stava diventando anche luogo di spaccio di stupefacenti. Il sindaco Filippeschi commenta: «Continua incessante l’azione di contrasto a queste forme di insediamento abusivo, fatta prima che si consolidino. Tanti piccoli sgomberi, fatti con impegno, con rispetto per le persone e con attenzione per le misure sociali dove legittime, hanno ridotto drasticamente le presenze disseminate, dieci anni fa, sul territorio. Hanno detto anche chiaro che a Pisa non è più tollerata questa forma di presenza». A Pisa però, oltre agli abusivi attorno a piazza dei Miracoli, ci sono anche gli spacciatori in piazza dei Cavalieri e quelli di viale Gramsci davanti alla stazione. Proprio la stazione, ieri, è di fatto «ripulita», perché l’arrivo del reggente nazionale del Pd, Maurizio Martina viene scortato dalle forze dell’ordine, che tengono lontani spaccio e bivacchi. «In questa zona ci sono delle criticità come in ogni città», commenta il traghettatore, forse non ben ragguagliato sulla situazione abituale, mentre fa una passeggiata fino a corso Italia. Con lui, c’è Andrea Serfogli che contrattacca: «Il nostro programma guarda ai punti di forza della città imperniati su occasioni di sviluppo e occupazione, basati sulla sicurezza sociale e la lotta alla marginalità, e stiamo dall’altra parte rispetto a chi vuole smantellare i diritti sociali». Quanto all’aggressione di martedì, Martina lascia trasparire qualche imbarazzo e commenta con frasi di circostanza: «La gravità di questo episodio non va banalizzata. Noi però non strumentalizziamo il fatto, ma proviamo a gestire il problema». Poi però riprende fiato e assicura: «Il governo Pd ha fatto molto anche per Pisa». Eppure, i rinforzi a lungo chiesti da Filippeschi, e finalmente concessi (dieci poliziotti) dal ministro dell’Interno Marco Minniti lo scorso febbraio, non sono ancora arrivati. Proprio ieri dalla questura hanno confermato che li stanno ancora aspettando. Tra due giorni si vota.
Il leader Pd
Alla Stazione per sostenere il candidato sindaco Serfogli: «Non strumentalizziamo l’episodio, proviamo a gestire l’abusivismo»
L’associazione senegalese Condanniamo in modo fermo la violenza ai danni del militare, ma quanto successo deve essere trattato come il gesto di un singolo