Astori, c’è una svolta nell’inchiesta Tutto passa alla Procura di Firenze
Secondo la perizia medica Davide sarebbe morto per un’improvvisa tachiaritmia
Riparte da Firenze l’inchiesta sulla morte di Astori. La Procura di Udine ha trasmesso il fascicolo sulla morte del capitano della Fiorentina alla Procura guidata da Giuseppe Creazzo. Al centro dell’inchiesta aperta per omicidio colposo, al momento senza indagati, c’è la consulenza affidata dalla pm friulana Barbara Loffredo di Udine nei giorni successivi alla morte di Astori. I professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene sono arrivati alle conclusioni che di fatto smentiscono la tesi portata avanti fino ad oggi, cioè che il cuore di Astori non abbia rallentato fino a spegnersi, bensì abbia accelerato fino a provocare la morte del calciatore viola.
Riparte da Firenze l’inchiesta sulla morte di Davide Astori. La Procura di Udine ha trasmesso il fascicolo sulla morte del capitano della Fiorentina alla Procura guidata da Giuseppe Creazzo. Al centro dell’inchiesta aperta per omicidio colposo, al momento senza indagati, c’è la consulenza affidata dalla pm friulana Barbara Loffredo di Udine nei giorni successivi alla morte di Astori.
I professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene sono arrivati alle conclusioni che di fatto smentiscono la tesi portata avanti fino ad oggi, cioè che il cuore di Astori, 31 anni appena, abbia rallentato fino a spegnersi, come una macchina che finisce la benzina e si ferma. Dunque Astori non sarebbe morto nel sonno. Il suo cuore, la notte del 4 marzo scorso, in un albergo di Udine dove la Fiorentina si trovava in trasferta, sarebbe come impazzito. Avrebbe iniziato a battere sempre più velocemente fino a bloccarsi.
Si chiama tachiaritmia: un’accelerazione improvvisa dei battiti. In pratica il cuore si trova ad avere una frequenza totalmente irregolare, alternando fasi di battito normale a fasi accelerate con una frequenza cardiaca che, a riposo, può superare i 150 battiti al minuto. Davide, in particolare sarebbe stato colpito da una tachiaritmia ventricolare. Un fenomeno improvviso che, stando a quanto avrebbero riscontrato i consulenti, avrebbe portato il suo cuore a raggiungere i 180-200 battiti al minuto.
Astori venne trovato morto domenica mattina a Udine nella stanza dell’albergo che occupava da solo. I compagni di squadra e l’allenatore lo aspettavano come tutte le mattine per fare colazione. Quando il massaggiatore, non vedendolo arrivare, è salito in camera l’ha trovato disteso sul letto senza vita. La domanda a cui dovranno rispondere i magistrati fiorentini è sostanzialmente una: l’anomalia cardiaca che ha ucciso Astori poteva essere diagnosticata attraverso i normali esami di routine a cui sono sottoposti i calciatori con regolarità? E poi: ci sono stati segnali premonitori che potevano essere colti e invece non sono stati percepiti? Questo è il motivo per cui il fascicolo è stato trasmesso alla Procura di Firenze: gli esperti incaricati dalla Procura di Udine sembrano aver detto che bisogna scavare indietro nel tempo per cercare le cause della morte.
«Studi sulla morte improvvisa di atleti giovani dimostrano l’assenza di una causa identificabile nel 30% dei casi circa — spiega il dottor Carlo Restagno, professore di medicina interna (Careggi) specializzato in cardiologia — nel 90% dei casi, poi, si riscontra tachiaritmia. Non è così raro che eventi del genere si verifichino a riposo o, addirittura, nel sonno».
Poi c’è la domanda che tutti si fanno: Se non fosse stato da solo, Davide, si sarebbe potuto salvare? «Solo se fosse stato sveglio», dice il dottor Restagno. Il capitano però, fu ritrovato disteso. Nel suo letto. Come se dormisse. Appare probabile quindi, che non abbia avuto possibilità di reagire. In pratica non si può escludere che sia morto nel sonno.
Resta da capire che cosa possa aver scatenato la tachiaritmia. Astori sembra che non abbia mai avuto alcun tipo di problema in passato ma saranno le indagini della Procura di Firenze ad approfondire anche questi aspetti. È probabile che vengano affidate nuove consulenze e che vengano ascoltati tutti i medici che hanno avuto rapporti con Astori.
La Fiorentina, così come la famiglia di Davide, non ha voluto commentare gli ultimi sviluppi dell’inchiesta. Dalla società trapela comunque tranquillità, visto che le ultime visite mediche a cui Astori si è sottoposto risalgono al mercoledì prima della trasferta di domenica a Udine. L’elettrocardiogramma non aveva segnalato nulla di anomalo.