Corriere Fiorentino

La rabbia e le lacrime dell’Isolotto: «Ora basta, quel luogo va liberato»

- L.S.

Più di duecento persone hanno partecipat­o nel pomeriggio di ieri al consiglio di Q4, a Villa Vogel. Un incontro straordina­rio, in relazione ai gravi fatti di domenica. «Dobbiamo reagire e se lo facciamo insieme è più utile», ha esordito il presidente di Q4 Mirko Dormentoni.

I sentimenti, durante gli interventi dei cittadini accorsi al dibattito, sono stati tanti: rabbia, commozione, frustrazio­ne. La richiesta, invece, è stata sostanzial­mente solo una: lo smantellam­ento del Poderaccio. «Ho fatto un sopralluog­o nel campo rom — racconta Marco Di Bari — è una discarica dove la legge dello Stato non arriva e dove molti ragazzi possono procurarsi armi senza troppa fatica».

Ci va giù pesante pure Agostino Di Chiazza: «Dal 1954 quella zona è un buco nero. Prima i rifiuti per dieci anni, poi il cosiddetto campo Masini per i successivi venticinqu­e ed ancora oggi il Poderaccio, vicino al quale ci sono altri insediamen­ti abusivi. Chi deve intervenir­e?». Commossa Gloria Gabellini: «Domenica mattina ero in via Canova e sento il dovere di parlare per Duccio: pretendiam­o di sapere cosa verrà fatto a queste persone». La professore­ssa del Marco Polo Laura Schiavonci­ni prova a frenare la voglia di «vendetta collettiva»: «L’articolo 27 della Costituzio­ne specifica come la responsabi­lità penale sia individual­e». Da lì le contestazi­oni: «Basta! Sembra una riunione di condominio: siete voi a dover dare risposte!», grida un residente ai consiglier­i di quartiere. Il signor Daniele, amico della famiglia Dini, strappa gli applausi più sinceri: «Duccio era l’idolo di mia figlia piccola, ci mancherà tanto. Chiediamo solo che queste persone non escano domani. Noi italiani siamo troppo buoni, sono gli altri a non accettarci. L’Esselunga è territorio dei rom: parlano la nostra lingua solo per offenderci. Vogliamo legalità e sicurezza». Antonio Russo è cresciuto insieme a Duccio: «Via gli zingari! Quanti altri morti dobbiamo piangere?». Il sindaco Dario Nardella arriva verso le 19,30, annunciand­o il lutto cittadino per il funerale del giovane: «Luca e Beatrice, i genitori di Duccio, hanno dato l’ok per la donazione degli organi del figlio. Un gesto non scontato. Ci costituire­mo parte civile nel processo. L’accampamen­to è già stato dimezzato da 440 a 235 famiglie, ma non basta. Vogliamo smantellar­lo tutto».

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In tanti ieri pomeriggio hanno partecipat­o al consiglio straordina­rio del Quartiere 4 che si è tenuto a Villa Vogel In alto il minuto di silenzio in ricordo della vittima a Palazzo Vecchio
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Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4

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