Pisa, la Lega vola e sorpassa il Pd
Il candidato del centrodestra avanti di un punto, Serfogli insegue Cinque Stelle al palo: «L’altro meetup M5S? Forse non ci ha votato»
Il ballottaggio lo davano per scontato in tanti, ma non con questi numeri. Pisa si sveglia con il centrodestra avanti, al primo turno, e un Pd che lo segue. Solo 400 voti di distacco, 33% e spiccioli Michele Conti, leghista candidato anche per Forza Italia e Fdi-Noi Adesso per Pisa. Andrea Serfogli del Pd, sostenuto da tre liste civiche, lo tallona col 32% e spiccioli. E ogni spicciolo sarà fondamentale per la vittoria al ballottaggio, tra due settimane.
Conti si presenta sempre con Susanna Ceccardi, la sindaca di Cascina, anche lei leghista, primo successo del partito di Salvini in provincia di Pisa. La Lega ha preso il 24,7%, superando il Pd. Ceccardi sprizza gioia: «È ovvio che nelle periferie gli ex Pci votino noi: noi difendiamo i deboli, cioè chi viene scavalcato nelle graduatorie delle case popolari dagli extracomunitari con la villa a Marrakech». Conti è pragmatico: «Ci confronteremo con tutti coloro che sono antagonisti al Pd». È la teoria del «tutti contro il Pd», che andò bene 4 anni fa al ballottaggio di Livorno, quando Filippo Nogarin dei Cinque Stelle ottenne anche i voti di elettori che al primo turno avevano votato altre forze politiche ostili al Pd e conquistò la roccaforte rossa. Questo «schema» sarà ancora valido oggi, con un quadro politico mutato? E quanto del 35% dei voti raccolti dai candidati non arrivati al ballottaggio influirà sul voto del 24 giugno?
A sinistra del Pd, c’è il raggruppamento guidato da Ciccio Auletta, che ha preso il 7,8%. Sinistra Italiana è all’1,4%. Serfogli è pronto a discutere: «Faccio un appello ad un confronto per un’intesa sui contenuti con le forze di sinistra e le liste civiche — dice l’assessore al Bilancio uscente — Noi non partiamo da scelte romane o cascinesi (il riferimento è a Ceccardi, regista della candidatura di Conti, ndr) e neanche regionali, ricordo che questo centrodestra è di spirito leghista».
Il resto dei voti, in quel 35%, sono quelli andati al M5S e a due liste, una di un ex esponente di FdI, Raffaele Latrofa, e quella di Antonio Veronese, ex presidente di Confesercenti e in passato più vicino al centrosinistra. Ceccardi pare dubbiosa di recuperare Latrofa, dopo settimane di scontri al calor bianco. Ed allora, forse il centrodestra deve guardare al M5S, alleato di governo dei leghisti a Roma? «Esiste un accordo per il governo nazionale, vediamo che alchimia si può creare — risponde Conti — Pisa è stata sempre un laboratorio politico». Il Pd sostiene che l’alleanza gialloverde esiste già anche a Pisa: «Dal 4 marzo a oggi, il M5S ha perso quasi due terzi dei consensi e Forza Italia è quasi azzerata perché evidentemente anche a Pisa si pensa di poter replicare il matrimonio gialloverde del governo nazionale», dice il renziano Antonio Mazzeo.
I Cinque Stelle hanno ripreso la percentuale di 5 anni fa, ma perdendo voti. «L’elettorato di centrosinistra che aveva votato M5S alle Politiche non ce l’ha fatta a turarsi il naso dopo l’accordo con la Lega a Roma», spiega Gabriele Amore. Hanno pesato le divisioni tra i due Meetup pisani? L’altro Meetup, con una sensibilità più di sinistra (anche se nel Movimento tutti negano questa divisione, perché «non siamo né di destra né di sinistra») non vi ha votato? «Non lo so, immagino che non mi abbiano votato. Ma sono contento di questa selezione naturale darwiniana», risponde Amore. E al ballottaggio? «Col gruppo vedremo se vogliamo o meno prendere posizione». Difficile però, fa capire il candidato, che i Cinque Stelle scelgano il Pd.
Quattordici candidati consiglieri della Lega hanno preso più di 100 preferenze: «Mai successo, è merito del “bollino” della Lega”» spiegano loro stessi mentre presidiano Palazzo Gambacorti con il deputato Edoardo Ziello. «Ora basta guerre delle preferenze, c’è da far vincere Conti», li sprona il giovane leghista. Ma dove andare a pescare i voti che mancano? Guardando alle liste civiche? Latrofa si complimenta con Serfogli e Conti: «Sono loro i vincitori, mi aspettavo di prendere di più». Ma sul futuro di possibili accordi risponde con un «no comment».
L’ex assessore Faccio un appello ad un confronto per trovare un’intesa con le forze di sinistra e le liste civiche Ricordo che questo centrodestra è di spirito leghista
(Ha collaborato Sharon Braithwaite)