Corriere Fiorentino

E le periferie ex Pci diventano terra di conquista

- Sharon Braithwait­e

La Torre Pendente vira a destra, soprattutt­o nei quartieri popolari. È nelle periferie che Pisa cambia politicame­nte. È qui che sfonda la Lega, ma anche il M5S prende ben di più del risultato finale complessiv­o, il 9,8%. Non dovunque, però. Al Cep, quartiere popolare un tempo feudo del Pci, luogo a febbraio della sparatoria che sorprese e paralizzò la città per 24ore (e fece feriti), il leghista Michele Conti, candidato del centrodest­ra, sfonda e vola. Poco dopo il fatto, i residenti fuori dal bar «Tirreno» lo avevano urlato a gran voce: «Ora basta, serve la Lega per portare un po’ di pulizia, basta con questi immigrati», eppure lo sparatore era italianiss­imo. Se al Cep Conti supera di oltre tre punti percentual­i Serfogli, a Sant’Ermete — zona di numerose e vivaci proteste per le case popolari — il distacco è di cinque punti a favore di Conti. E il voto di protesta contro le politiche dell’amministra­zione uscente non confluisce nella sinistra radicale di Ciccio Auletta, ma nel M5S. Il candidato leghista vince anche a Gagno, La Vettola, San Piero a Grado. Stesso esito anche a Putignano, oggetto di raffiche di furti l’anno scorso e della famosa protesta degli striscioni «ci avete rubato tutto»: qui Conti si attesta al 38%, roba da Pd di altri tempi. Conti vola anche a Riglione, Oratoio. È a Coltano che Serfogli tocca il 48%, forse merito del progetto di riqualific­azione preparato dal Comune sulla stazione Radio Marconi. A Pisanova e Cisanello i Democratic­i resistono, ma è il centro storico che non tradisce il centrosini­stra. Nel quartiere di piazza delle Vettovagli­e e del regno della movida, Serfogli vince con il 38,36%. Il candidato civico Antonio Veronese, ex presidente di Confeserce­nti, qui guadagna con il 6,86%, probabilme­nte grazie ai commercian­ti. Nel quartiere di San Francesco i Democratic­i volano: 41,27% contro il 23,64% di Conti. Numeri utili per capire dove trovare i voti in vista del ballottagg­io. Come quelli dell’Istituto Cattaneo, secondo cui al primo turno metà degli elettori M5S si sono astenuti e il 24% ha scelto il centrodest­ra.

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