Corriere Fiorentino

«Loro ci sono, noi no: a sinistra un vuoto politico»

Guelfi: chi governa la città si è allontanat­o troppo dalle persone che deve rappresent­are

- Paolo Ceccarelli

«Guardate che la Lega non ha fatto mica nulla di straordina­rio. Sempliceme­nte c’è, mentre dall’altra parte c’è stato un vuoto di proposta politica». Guelfo Guelfi, classe 1945, una vita a sinistra (Lotta Continua, Pci, Ds e Pd, tendenza fortemente renziana), consiglier­e d’amministra­zione uscente della Rai, è nato e cresciuto anche politicame­nte a Pisa.

Guelfi, che effetto le fa vedere la Lega al 24,7% con il Pd a inseguire?

«L’effetto che ci fa è: ci dispiace ma è così».

Come, lei che milita da sempre a sinistra resta così scettico?

«No, semmai il contrario. Le racconto una battuta che girava in casa mia, quando ero piccolo: “Per non sembrare solo noi convincemm­o alcuni di noi a votare socialista”. La Pisa da cui partii alla fine degli anni Sessanta e a cui faccio ritorno per poi riprendere il largo era una città operaia. Una bella città, piccola, invidiabil­e, in cui il primo sindaco Italo Bargagna si sosteneva con i voti del Pci e del Psi. La sinistra si sentì forte ma nel 1951 cedette il Comune ad un insegnante democristi­ano, Renato Pagni. E quella era la Dc dura, quella dello scontro frontale con i comunisti...».

Va bene, ma quella Dc non era comunque come la Lega.

«Il punto è un altro. A Pisa c’è stato un vuoto di proposta politica e, si sa, il vuoto in politica non esiste. La Lega a Pisa non ha fatto cose straordina­rie né ha, a quanto so, personaggi straordina­ri. Sempliceme­nte c’è, è lì, è sull’uscio delle case della nostra gente. Nell’assenza di politica, i leghisti hanno seguito il motto di Totò: “Quando vedo un buco c’entro dentro”».

È un atto d’accusa contro il Pd pisano.

«A Pisa sta succedendo quel che succede sempre quando le forze di governo si allontanan­o dalle case delle persone che sono chiamate a rappresent­are».

Forse la sinistra non ha saputo capire i cambiament­i della città?

«Ci sono accenti e dialetti che si ibridano, ricordi che segnano le stagioni della vita. La fama e l’onore dei centri di formazione d’eccellenza, le bibliotech­e, la ricerca e le sue conseguenz­e, ha a che fare con il piglio distratto di un vivere quieto, un po’ megalomane, a volte distratto, incredulo, ipercritic­o ma non più di altre parti del nostro mondo o di questo reo tempo. È cambiata Pisa? Io la trovo carina, pulita, organizzat­a. Io la trovo viziata, ripetitiva, con l’allocuzion­e risolutiva. “Ma che si fa si perde il Comune?”. “È oh!” è la risposta».

Ecco, tra due settimane c’è il ballottagg­io. Che succederà?

«Mi chiede chi sarà il prossimo sindaco? Vedremo. Già i pisani scuotono la testa d’abitudine. Vedremo».

Sessantase­tte anni dopo Il Carroccio a Pisa è sull’uscio delle case della nostra gente D’altronde anche nel ‘51 Pci e Psi si sentivano forti e poi persero ....

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Guelfo Guelfi, pisano, consiglier­e d’amministra­zione uscente della Rai

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