Corriere Fiorentino

AL FRONTE DEL PORTO

- Di David Allegranti

Il testacoda di Filippo Nogarin sul caso Aquarius non è da derubricar­e a vicenda isolata né da mettere in secondo piano. Il sindaco di Livorno, esponente di spicco dei Cinque Stelle, ha espresso pubblicame­nte il suo dissenso nei confronti del governo guidato dal suo partito e dalla Lega. «Se voltiamo la testa dall’altra parte e smettiamo di ‘essere umani’, finiamo per non essere diversi dagli scafisti, che fanno affari giocando con la vita e la disperazio­ne di migliaia di persone», ha scritto. Il post su Facebook, in cui annunciava l’intenzione di aprire il porto di Livorno per accogliere la nave con 629 migranti a bordo, è stato online una ventina di minuti, poi Nogarin - che ha dimostrato di non essere un cuor di leone l’ha cancellato. Per non danneggiar­e il governo, ha detto. Ecco, fra i molti problemi dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte (anche se secondo quanto ha detto in aula Vittorio Sgarbi Conte sembra il «vicepresid­ente di due vicepresid­enti») c’è l’amalgama mal riuscito di Lega e M5s. Divisi su molto, forse su troppo. Che si fa con l’alta velocità, che si fa con l’aeroporto di Firenze, che si fa con i migranti? E dobbiamo ancora capire come il governo riuscirà a tenere insieme il cosiddetto «reddito di cittadinan­za» e la cosiddetta «flat tax» - visto che di fronte alle domande sulle coperture Cinque Stelle e leghisti scantonano - ma anche perché Matteo Salvini rischia di pareggiare o superare il M5s nel giro di poco tempo. C’è chi dentro e fuori il M5S spera in Roberto Fico, come se fosse Fico l’arma fine di mondo per far schiantare il governo gialloverd­e. Appare assai improbabil­e che il presidente della Camera sia in grado di andare oltre qualche balbettio vagamente terzomondi­sta. Così come è improbabil­e che Luigi Di Maio riesca a fronteggia­re l’avanzata dello spregiudic­ato Matteo Salvini, che pensa di governare i flussi migratori con qualche tweet. La voce dal sen grillino fuggita di Nogarin, insomma, è destinata a ripetersi. D’altronde i risultati alle amministra­tive parlano chiaro. La Lega guida saldamente il centrodest­ra, anche in Toscana, ed è l’unica che sembra trarre qualche vantaggio da questo governo. Salvini, che non può sperare nell’uscita dall’euro (non adesso almeno), dovrà inevitabil­mente continuare ad attaccare l’Europa in altro modo. L’immigrazio­ne sarà l’obiettivo principale di un ministro dell’Interno in campagna elettorale permanente.

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