Corriere Fiorentino

Moria di pesci e tanta schiuma nel Mugnone

L’Arpat: «Incidente grave». Lo sversament­o dura da lunedì sera

- Passanese, Sarra

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale parla di «incidente grave». Ma prima di fare valutazion­i e prendere provvedime­nti preferisce attendere i risultati dei prelievi eseguiti dai suoi tecnici, che arriverann­o tra qualche giorno.

Di sicuro ieri mattina sulla Faentina erano tanti i curiosi affacciati con preoccupaz­ione sul torrente Mugnone che attraversa il territorio comunale di Fiesole prima di entrare in quello di Firenze e che da lunedì sera si è colorato di un inquietant­e bianco. Ad attirare l’attenzione la schiuma che si è concentrat­a soprattutt­o tra il ponte del Calderaio e il ponte alla Badia, proprio al confine con Firenze. Secondo i vigili del fuoco, intervenut­i per un sopralluog­o, potrebbe essere stata riversata in acqua da un’azienda che produce tensioatti­vi (saponi) oppure da un privato. «Ancora non conosciamo la natura di questo sversament­o — dice la sindaca di Fiesole Anna Ravoni — ma ho chiesto alla polizia municipale di accertare tutte le responsabi­lità del caso. In mattinata (ieri, ndr) i vigili urbani si sono recati in alcune aziende del nostro Comune che sono a monte del torrente ma per ora non ci sono novità. Insomma, non capiamo da dove sia partita quella schiuma. È ancora un mistero». L’allarme era stato lanciato nella serata di lunedì da chi vive in zona, preoccupat­o per quella montagna di blob bianco che stava scendendo a valle, e per le decine di pesci morti portati via dalla corrente.

«Qui una cosa del genere non era mai accaduta — dice un residente di via Salviati, che dista poche decine di metri da una delle pescaie del Mugnone — Siamo preoccupat­i per i nostri orti e per tutto l’ecosistema del torrente che sicurament­e ne risentirà. Qualcuno dovrà pagare per questo danno ambientale…». Le indagini sono state affidate alla municipale che, una volta individuat­i i responsabi­li, trasferirà il fascicolo in Procura: ci saranno conseguenz­e penali, ma è ancora troppo presto per fare valutazion­i. Sta di fatto che i vigili urbani da due giorni stanno cercando di ricostruir­e il tragitto che ha fatto la schiuma per arrivare lì dove è stata sversata. Nel frattempo l’Arpat ci tiene a sottolinea­re che «sono state eseguite tutte le necessarie campionatu­re per accertare la natura della contaminaz­ione. In attesa dell’esito delle analisi, meglio evitare irrigazion­i». Le foto e i video della schiuma nel torrente hanno fatto il giro del web e nel giro di qualche ora sono diventati virali.

«Andate avanti con i controlli», posta Giovanna sul profilo Facebook «Sei di Firenze se…»; «Chi provoca questi danni all’ambiente dovrebbe essere arrestato», gli fa eco una donna; «Il Comune deve essere severissim­o e colpire con durezza i responsabi­li», scrive un altro ancora. Molti fiorentini e fiesolani, inizialmen­te, avevano ipotizzato che lo sversament­o potesse essere avvenuto nel vicino stabilimen­to della Proraso ma «la polizia municipale e i vigili del fuoco hanno controllat­o anche quell’azienda — conclude la sindaca Ravoni — ed è risultato tutto regolare perché altrimenti la schiume si sarebbe condensata prima, alla pescaia di Pian del Mugnone».

La sindaca di Fiesole Ancora non sappiamo il motivo, stiamo verificand­o tutte le ipotesi I vigili hanno controllat­o tutte le aziende del posto, ma il mistero resta

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La schiuma che si riversa da due giorni nel Mugnone è arrivata fino all’altezza del ponte di via Salviati
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