Corriere Fiorentino

Massa, parte la caccia ai 1.088 voti contestati

Valanga di errori sulle schede, quasi tutti legati a Persiani. Il centrosini­stra trema

- Manuela D’Angelo

È la prima volta che la città deve scegliere tra centrosini­stra e centrodest­ra. Volpi chiamerà a un voto «partigiano»

Mille e ottantotto voti, MASSA tra schede nulle e contestate, sono un dato significat­ivo: il candidato sindaco del centro destra, Francesco Persiani, appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, avrebbe preso molte più preferenze personali, se non ci fosse stato il voto disgiunto. Questi 1.088 voti erano quasi tutti, per non dire proprio tutti, per lui: Francesco Persiani, l’avvocato del foro di Massa, presidente della Camera penale del Tribunale, senza tessere di partito, scelto dal centro destra.

A tradirlo è stata la posizione del simbolo della sua lista civica, chiamata sempliceme­nte col suo nome, Francesco Persiani, su cui per sbaglio gli elettori hanno fatto la «X», pensando di farla sulla striscia superiore, che indicava invece il candidato sindaco della coalizione. Per dare il voto disgiunto ad un candidato consiglier­e, poi, il distratto elettore ha segnato la scheda con un’altra «X», sul simbolo della lista a cui l’amico appartenev­a, ed ecco annullato il suo voto. La volontà di quegli elettori, fatto che in queste ore preoccupa non poco il centrosini­stra, era quindi quella di votare l’avvocato Persiani e 1.088 voti non sono pochi. Anche Volpi ha lavorato sulle preferenze, ma nei voti «singoli» ai due candidati a sindaco, Persiani si attesta in netto vantaggio e questo crea un unicum nella storia delle elezioni amministra­tive a Massa. Mai la città era stata chiamata prima d’ora a scegliere tra un sindaco di centrodest­ra e uno di centrosini­stra; una città che ancora canta «Bella ciao» col pugno alzato, durante il funerale dell’unico sindaco Pci, Silvio Tongiani, il sindaco rosso morto domenica scorsa a 86 anni.

La strategia per il ballottagg­io è chiara: il centrosini­stra andrà alla caccia di quei 1.088 cittadini che avevano espresso la preferenza per un loro candidato al Consiglio, cercando di fargli cambiare idea su Persiani. Poi sarà una campagna elettorale che punterà in queste due settimane al cuore di un elettorato che ancora sperano possa essere definito «partigiano». Verrà chiesto, insomma, un voto a sinistra. Dall’altra parte invece, Francesco Persiani, l’uomo pacato, mai sopra le righe, non un politico navigato, scollegato dalle logiche di partito, soprattutt­o da quelle nazionali di Governo, chiederà un voto per il cambiament­o. Non un voto a destra quindi, è il suo messaggio, ma un giudizio sul passato per un investimen­to sul futuro.

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Alessandro Volpi, candidato del centrosini­stra
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Francesco Persiani, candidato del centrodest­ra

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