Tutta Europa li guarda
Per Milenkovic e Chiesa si fanno avanti i club di Liga e Premier, ma Ddv fa muro
Dall’Inghilterra: Liverpool, City e United pronti a maxi offerta per Federico. E Diego Della Valle: «Sta bene qui»
No a 30 milioni dall’Atletico Madrid per il difensore serbo
La classe (’97) non è acqua. Talento, personalità, muscoli, carattere. A quei due, non manca niente. Federico Chiesa e Nikola Milenkovic. Gli oggetti preziosi di una gioielleria che tutti guardano con interesse. Come se fossimo in via Tornabuoni, dove masse di turisti si affollano davanti alle vetrine più chic.
Succede in centro, e pure dalle parti di Viale Fanti. Perché la Fiorentina, oggi, ha in casa due dei giovani più forti in circolazione. Un difensore centrale strutturato fisicamente, fortissimo nel gioco aereo e capace di adattarsi a più moduli, e un esterno che salta l’uomo come pochi, spacca le difese, cambia ritmo, calcia con entrambi i piedi. Merce rara. Quasi introvabile. Non a caso, appunto, il mondo li guarda. Ieri, per esempio, dall’Inghilterra hanno rilanciato con forza l’interesse di Liverpool, Manchester City e United per Federico Chiesa. È stato il Guardian, in particolare, a dedicare ampio spazio all’asta (si parla di oltre 70 milioni) che presto si potrebbe scatenare tra questi colossi. Nessuna sorpresa, sia chiaro. Del resto, che nel corso del campionato Fede sia stato spesso seguito dal vivo dagli osservatori dei top team della Premier, si sapeva.
Ma i Della Valle continuano a fare muro. Ieri da Roma è stato Diego a ribadire il no a un’eventuale cessione: «È così un bel ragazzo, è così in forma, ha un padre perfetto, stanno così bene: dove deve andare?». Ddv ha parlato anche di stadio («appena ce lo fanno fare siamo pronti, ma non dipende da noi») e di Europa («chi non sarebbe felice di tornarci?»). Tornando a Chiesa, né lui né la famiglia hanno nei loro pensieri un trasferimento all’estero. Non ora. Questione di crescita, e di percorso. Va bene scalare il grande calcio, ma per gradi.
E la prossima tappa (che sia Firenze o altrove) sarà comunque in Italia. Soltanto un colpo di scena, potrebbe far cambiare idea a Chiesa e a chi gli sta vicino. Per questo, nonostante i no già ricevuti da Corvino, Inter, Juventus e Napoli continuano a sperare. Sanno bene, anche loro, che nella testa di Federico c’è la Serie A. Ancora per qualche anno.
Chiesa, quindi, ma non solo. Anche su Milenkovic si sono accesi i riflettori e, il pros- simo mondiale, sarà un’ulteriore occasione per mettersi in mostra. «Mi ricorda Vidic», ha detto qualche giorno fa il ct serbo Krstajic. «È fantastico essere paragonato ad un giocatore così — ha risposto ieri il difensore viola — anche se è giusto che io rimanga con i piedi per terra perché la mia carriera sta iniziando adesso e devo lavorare duro per arrivare ai suoi livelli».
E chissà cosa avrà pensato Corvino che, Vidic, l’aveva praticamente preso. Era il 2006, e tutto era pronto per la firma. Come è andata, si sa. L’inserimento del Manchester United, il tradimento della parola data, e tanti saluti alla Fiorentina. Per fortuna, con Milenkovic, la storia non si è ripetuta. Arrivato a Firenze e, nel giro di un campionato, capace di convincere tutti. Da centrale, e da terzino. Tanto che nelle settimane scorse, senza che se ne parlasse troppo, sul tavolo di Corvino è arrivata un’offerta da 30 milioni dell’Atletico Madrid. «No grazie», la risposta. Nel frattempo, lui, prepara il mondiale. E sarà l’unico rappresentante viola (escluso Sanchez) in Russia. Una specie di tesi di laurea per un talento che, esattamente come Chiesa, non conosce la parola paura. Per questo, tutti li cercano. I due gioielli però (almeno per ora) non sono in vendita.
Intanto Corvino lavora anche sulle entrate: nelle ultime ore c’è stato un ritorno di fiamma per Soucek, mediano dello Slavia Praga già cercato a gennaio (operazione da 3 milioni di euro).