Corriere Fiorentino

Nardella riconosce i figli di 5 famiglie arcobaleno «Vivranno come gli altri»

Il sindaco firma i primi riconoscim­enti. «Resto nella legge, ma questi bambini sono reali...»

- Marzio Fatucchi

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha firmato i primi riconoscim­enti ai figli delle «famiglie arcobaleno». Lo ha fatto ieri con le annotazion­i su cinque certificat­i di nascita di bambini che hanno genitori dello stesso sesso. Una scelta politica, dopo che il neo ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, si era espresso così sulle famiglie arcobaleno: «Non esistono». Dopo un confronto tecnico con la referente toscana delle famiglie arcobaleno Laura Giuntini e l’avvocata Federica Tempori, Nardella ha ieri cominciato le «annotazion­i».

È solo una nota, ma cambia la vita: dei bambini. È l’annotazion­e che ieri è stata posta all’anagrafe dal sindaco di Firenze Dario Nardella su cinque certificat­i di nascita. Si tratta di figli di «famiglie arcobaleno», cioè il riconoscim­ento di due persone dello stesso sesso come genitori di un unico figlio (o figlia). Una scelta politica, dopo che il neo ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, si era espresso così sulle famigle arcobaleno: «Non esistono». Dopo l’annuncio della settimana scorsa, e un confronto tecnico con la referente toscana delle famiglie arcobaleno Laura Giuntini e l’avvocata Federica Tempori, Nardella ha ieri cominciato le «annotazion­i».

Nel certificat­o di nascita, viene riconosciu­ta oltre alla mamma naturale anche la mamma «intenziona­le» che ha seguito la fecondazio­ne assistita della propria compagna. È la stessa decisione presa nei Comuni di Torino, Milano, Livorno, Sesto Fiorentino. Ieri Nardella ha annotato 4 certificat­i di nascita dei figli di quattro coppie di donne ma anche trascritto l’atto di una sentenza della Corte superiore di giustizia di Toronto (Canada) per quanto riguarda due genitori uomini (prassi già partita in diversi Comuni).

Un atto politico importante, ma Nardella non va allo scontro con Fontana ed il governo Lega-Cinque Stelle. «Ho il massimo rispetto per il ministro Fontana ed il suo ruolo. Mi aspetto lo stesso rispetto per me e il mio ruolo», glissa il sindaco, che poi spiega il perché di questa scelta. «Questo è un tema reale sul quale la legge italiana non ha dato ancora strumenti certi su come intervenir­e. Il sindaco può assumersi responsabi­lità, senza violare la legge ma cercando di coniugare il rispetto delle norme con i diritti di questi bambini — spiega Nardella — Questo atto non lo faccio per me o il Comune, lo faccio per i bambini. Sono reali, non virtuali: esistono. Ho fatto di tutto per rimanere nei confini della legge ma allo stesso tempo per dare loro la possibilit­à di vivere come tutti gli altri bambini, all’interno della loro famiglia. Questi sono atti che non si fanno per una battaglia politica ma riguardano temi delicati e profondi che mi auguro la legge possa disciplina­re presto». Un semplice atto burocratic­o, ma in realtà l’annotazion­e e la trascrizio­ne si è trasformat­a in una festa, con la presenza di amici e parenti. In sala anche l’assessore al Welfare Sara Funaro, quello all’Anagrafe, Federico Gianassi, e la presidente nazionale della Famiglie arcobaleno Marilena Grassadoni­a.

Il messaggio

Il ministro Fontana? Rispetto lui e il suo ruolo, mi aspetto che lui abbia lo stesso rispetto per me

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Dario Nardella
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Il ministro per la famiglia Fontana. A sinistra e sotto, Nardella con le famiglie arcobaleno in Palazzo Vecchio

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