Corriere Fiorentino

«La gente chiede novità. Pd sparito»

Pasquino: l’elettorato è cambiato anche qui, ora Firenze e Prato a rischio

- M.B.

«Non sono politologo, ma professore emerito di scienza politica, al singolare, a Bologna». E dopo la precisazio­ne, il professore Gianfranco Pasquino traccia il quadro della situazione.

Professore, in Toscana ha vinto il centrodest­ra o il centrosini­stra ha fatto il possibile per perdere?

«Una combinazio­ne di entrambe le cose. Il Pd ha fatto tutto il possibile per perdere, il centrodest­ra ha approfitta­to dell’onda positiva, in particolar­e della Lega che ha raccolto voti del centrodest­ra grazie all’attrazione di Salvini verso gli elettori e alla mobilitazi­one di quel voto anche nel secondo turno».

La Toscana rossa appartiene al passato?

«Ritengo di sì. È cambiato in maniera profonda l’elettorato, che pone domande nuove e vuole risposte nuove, mentre invece il silenzio del Pd a livello nazionale è drammatico. Anche in Toscana una parte dell’elettorato preferisce essere governata dal centrodest­ra che dal Pd toscano, che pure è decente ma che evidenteme­nte ha perso contatto con una parte dei suoi elettori».

Renzi doveva fare di più in queste due settimane?

«Il Pd, come dicevo, è sparito e con lui Renzi. Tutto è cominciato alla mezzanotte e 25 minuti del 4 marzo quando Renzi ha detto “andremo all’opposizion­e” paralizzan­do il partito senza alcuna discussion­e sul perché della sconfitta. Martina non è in grado di smuovere il partito, Calenda non ha sostenitor­i e per molti non è chiaro se Renzi vuole rinnovare il partito o farne un altro. E anche LeU è andata male. Alla sinistra occorre un ripensamen­to complessiv­o».

È già iniziata la corsa per il voto a Firenze il prossimo anno ed in Regione nel 2020.

«Faccio gli auguri a Nardella... Le proiezioni non sono particolar­mente positive per il Pd ed è lecito ed opportuno che i vertici Democratic­i toscani si preoccupin­o. Lo stesso deve fare Nardella anche se a Firenze c’è un elettorato benestante, abbiente, colto, che sceglie il Pd. Probabilme­nte deve temere di più Biffoni, il sindaco di Prato, dove anche si vota l’anno prossimo, dato che lì la realtà demografic­a e sociale è diversa rispetto a Firenze».

Il centrodest­ra può vincere a Firenze e Prato?

«Il successo della Lega all’interno del centrodest­ra è dovuto alla sua politica contro gli immigrati e al tema della sicurezza, temi molto sentiti sia a Firenze che a Prato e se mantiene alta la tensione su questo può conquistar­e le due città. La gente ha legittimam­ente paura, anche fisica, dell’immigrazio­ne, o di perdere posti di lavoro per la concorrenz­a dei migranti».

Perché M5S non è andato bene? E nel 2020 potrà aspirare alla Regione?

«Questa volta hanno sbagliato candidati, del resto la Lega è un partito radicato sul territorio, loro più fluttuanti. Ma la partita del 202o sarà a tre, Pd, centrodest­ra e M5S, i cui elettori saranno decisivi».

 C’è una paura legittima dell’immigrazio­ne e la Lega ha saputo far suo il tema della sicurezza

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Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica a Bologna

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