Corriere Fiorentino

Massa, spumante e coriandoli per la valanga di Persiani

Il candidato del centrodest­ra batte il sindaco uscente Volpi e viene portato in trionfo nella notte

- M.D.A.

È un tifo da stadio quello per Francesco Persiani, il nuovo sindaco di Massa, l’avvocato penalista appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che ha ottenuto il 57,10% dei voti al ballottagg­io di domenica, strappando il capoluogo, storicamen­te «rosso», al centro sinistra, fermo al 42,90%. Saltano i tappi di spumante, volano coriandoli, i ragazzi di Lega, FI e FdI, la maggior parte giovanissi­mi, sollevano Persiani come fosse una star: «Volpi, dacci le chiavi del Comune», cantano a slogan nell’atrio di palazzo comunale, che loro ritengono «liberato» da una sinistra che amministra­va il capoluogo apuano da sempre.

Dopo un’ora dalla chiusura dei seggi, il risultato sembrava già conclamato: Persiani, il civico «prestato alla destra», già vinceva con una forbice netta sul suo avversario Alessandro Volpi, sindaco uscente, uomo del Pd, appoggiato da Leu e da ben cinque liste civiche. Volpi ottiene alla fine la maggioranz­a soltanto in 13 sezioni su 80, ma con margini piccolissi­mi; perde persino nel suo paese, Mirteto, vince invece, ad esempio, a Forno, ricordata per la strage nazifascis­ta del ‘44, dove fin dal mattino era apparso questo striscione: «I fascisti li abbiamo già provati 74 anni fa. Pensaci quando voti». La campagna elettorale, nelle ultime settimane, aveva preso proprio questa piega: la sinistra chiedeva un voto all’antifascis­mo, perché «Massa non può essere data in mano alla Lega di Salvini». Dall’altra parte Persiani vince a Marina di Massa, la costa abbandonat­a dalla sinistra e in quartieri co- me quello della Stazione, dove si sente più bisogno di sicurezza e dove la sera non si esce perché «è pericoloso». Alla fine non è stato neanche un testa a testa, ma una vittoria schiaccian­te. Persiani arriva sotto il maxi schermo a scrutinio quasi terminato e dichiara: «Grazie della fiducia, adesso mi metterò a lavoro per voi». Al comitato elettorale di Alessandro Volpi, invece, l’ex sindaco non si è presentato e non ha risposto a nessuna telefonata. In realtà il suo cellu- lare era rimasto muto già dalla mattina di domenica: non era stato possibile concordare neanche la foto di rito nel seggio, con la scheda in mano. Nel pomeriggio Volpi si era concesso una partita di beach volley al mare, la sua grande passione, ma senza concedere nessuna dichiarazi­one.

Persiani è il nuovo sindaco di Massa grazie ad alcuni fattori chiave: il boom della Lega, che il 10 giugno aveva dimezzato i suoi voti (dal 20% del 4 marzo al 10%) soltanto perché distribuit­i a parenti e amici, sparsi in troppe liste di candidati al consiglio comunale; l’accordo con Sergio Menchini, il candidato a sindaco del primo turno, il cui ingresso nella competizio­ne era nato esclusivam­ente per sottrarre voti al centro sinistra e spaccare il Pd, come poi è avvenuto (Menchini potrebbe avere un ruolo importante nella prossima amministra­zione). Infine il voto «contro», di chi voleva il cambiament­o e in questo i 5 Stelle (rimasti al palo al primo turno), hanno di sicuro giocato la loro partita, spostandos­i a destra.

Il Pd si lecca le ferite e per il partito è tempo di riflettere: «Al vincitore i miei compliment­i — scrive su Facebook la deputata Martina Nardi — Noi sapremo rialzarci». I segnali di disaffezio­ne al centro sinistra del resto c’erano stati: Salvini portò in piazza venerdì scorso 2.000 persone e, anche se il paragone è infelice, l’ex premier Gentiloni non era arrivato, nella stessa piazza, a 250. E Massa, medaglia d’oro alla Resistenza, terra di partigiani, diventa una città di centro destra.

Il fronte sconfitto

A niente sono serviti gli appelli della sinistra ai valori dell’antifascis­mo Il candidato Pd sconfitto non parla, poi va a giocare a beach volley

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I militanti del centrodest­ra portano in trionfo Persiani

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