Botteghe storiche, sì alle nuove regole
Via libera dal Consiglio anche coi voti del M5S: vietato trasformare le attività con più di 50 anni
Arrivano norme più stringenti per tutelare e botteghe storiche e l’identità di strade e rioni. Il Consiglio comunale ieri ha dato il via libera al nuovo regolamento delle attività commerciali storiche in città, attraverso un divieto di trasformazione e impegnando il proprietario del fondo a mantenere i vincoli anche in caso di cessazione dell’attività.
Obiettivo del provvedimento presentato dall’assessore allo sviluppo economico Cecilia Del Re (e approvata con i voti di Pd ed M5s) è introdurre un divieto di trasformazione alle attività storiche, che, per essere considerate tali, dovranno possedere alcuni requisiti. Tra questi, esercitare la stessa attività da almeno 50 anni in immobili nel Comune di Firenze, mantenendo inalterata o riconoscibile l’insegna originaria, e svolgere attività di «rilevante interesse per il mantenimento delle tradizioni e dell’immagine della città». In caso di cessazione di attività, il proprietario del fondo dovrà impegnarsi a trovare un successore che rispetti i vincoli imposti su quell’attività. Sia la richiesta di trasformazione, che quella di cancellazione dalla lista delle attività storiche dovranno passare dal vaglio del Consiglio comunale. Il regolamento si applica a tutte le attività storiche presenti sul territorio del Comune di Firenze. «Uno strumento innovativo e coraggioso, in controtendenza rispetto al principio delle liberalizzazioni, ma che è un atto dovuto alla città — ha sottolineato l’assessore Del Re — per salvaguardare la permanenza e promuovere l’eccellenza fiorentina mettendo un freno alla rendita. Un regolamento che poggia su motivazioni solide. E oltre ai vincoli ci sono le agevolazioni Imu e viene istituita la giornata dedicata alle attività storiche, che una volta l’anno saranno convocate nel salone dei Cinquecento». «Siamo partiti dal Regolamento Unesco e dal Regolamento urbanistico — ha spiegato ancora — nei quali ci eravamo impegnati ad adottare uno strumento per tutelare le attività storiche in città».