Un cliente tipo? Straniero, 40 anni e torna sempre
Sull’insegna c’è una sagoma con la foglia verde a sette punte. In vetrina biscotti, caramelle, cosmetici ed energy drink. Tutto a base di canapa. Un uomo sulla cinquantina, ben vestito e dal marcato accento inglese, varca la soglia del negozio Cannabis Store di via del Corso con la moglie coetanea e chiede informazioni al commesso, indicando una teca con le infiorescenze. La cosiddetta cannabis light. Ne acquistano un barattolone da quasi 100 euro per poi uscire dal negozio sorridenti e soddisfatti. Insomma, sembra canna ma non è. Quel che è certo è che si tratta di marijuana light e che a molti piace. E non poco. «Appena partiti non avevamo idea del target dei consumatori — spiega il dipendente del negozio fiorentino — Ora, però, a otto mesi dall’apertura del nostro store, abbiamo un identikit del cliente tipo: adulto, tra i trentacinque e i cinquantacinque anni, straniero (soprattutto americano, ndr), consapevole e conoscitore del prodotto. Qui da noi entrano professionisti in giacca e cravatta come anche gli operai. Inizialmente la cannabis light veniva acquistata in particolare dai ragazzi, ma con il tempo la clientela è molto cambiata. Qualche giovane aficionados viene a trovarci un paio di volte a settimana ma solo per comperare i Chupa Chups al cannabinoide». Quali i prodotti che vanno per la maggiore? «Sciroppi per la tosse, biscotti, acqua con Cbd, oli, bonbon e perfino il vino alla marijuana legale». Ma tra i consumatori abituali ci sono anche quelli che non vogliono più rivolgersi al mercato clandestino. Poi c’è una buona rappresentanza di chi usa l’erba legale per abbandonare le sigarette. E viene consigliata anche da alcuni medici a chi soffre di lievi disturbi del sonno. «Altri — aggiunge il commesso — hanno avuto crisi di panico o malesseri e invece di usare psicofarmaci preferiscono l’erba light. Il nostro store di via del Corso sta andando così bene che ne abbiamo aperto uno nuovo, in via de’ Cerretani. E anche lì i clienti sono per la maggior parte cinquantenni nord americani. Da un po’ di tempo però abbiamo riscontrato l’interesse anche di turisti adulti cinesi, giapponesi e coreani. Molti di loro non hanno mai provato né un prodotto né una ‘sigaretta’ alla cannabis, dato che in molti paesi asiatici vendita e consumo sono illegali».
In vetrina Sciroppi per la tosse, biscotti e perfino il vino alla marijuana