Corriere Fiorentino

Lavori in strada, da domani bagni chiusi all’Accademia E la direttrice: è un disastro

Domani servizi interrotti nel museo a causa di lavori in strada. La furia della direttrice

- Francesca Del Boca Antonio Passanese Lorenzo Sarra

«Accademia senz’acqua e con i bagni inutilizza­bili. Ci scusiamo per il disservizi­o». I cartelli da affiggere in via Ricasoli e sugli ingressi del museo del David sono già pronti. Ai dipendenti poi il compito di informare i turisti in fila. Ma per raggiunger­e più persone possibile la direttrice Cecilie Hollberg ha già fatto pubblicare la comunicazi­one anche sulla homepage del sito istituzion­ale.

Sta di fatto che solo nel pomeriggio di ieri la Galleria dell’Accademia è venuta a conoscenza del fatto che domani, a partire dalle 7,30, sarà interrotta l’erogazione di acqua. «Un disastro» lo definisce Hollberg che ha appreso la notizia a Dresda, dove si trova per il quarantenn­ale del gemellaggi­o tra la città tedesca e Firenze. «Il nostro museo accoglie ogni giorno 8.000 visitatori — continua — se aves- sero avuto l’accortezza di comunicarc­i il disservizi­o con anticipo avremmo trovato una soluzione con l’Accademia delle Belle Arti o con il Conservato­rio Cherubini. Forse Publiacqua non si è resa conto che noi non siamo un appartamen­to privato ma uno dei musei più importanti d’Italia».

La direttrice avrebbe anche preso in consideraz­ione la possibilit­à di chiudere, domani, il museo ma poi «abbiamo deciso di lasciarlo aperto perché potrebbe ravvisarsi un danno erariale. In ogni caso, tenere i bagni serrati e i rubinetti all’asciutto è un gravissimo danno di immagine per la nostra città e per l’Italia intera. Mi chiedo: perché non eseguire questi lavori necessari il lunedì, giorno di chiusura, invece del fine settimana?».

La Galleria è fornita di serbatoi ma purtroppo riescono appena a soddisfare i bisogni del personale: «Siamo in alta stagione e in piena estate, come si fa a negare l’acqua alla gente? Alla fine l’unica soluzione che abbiamo trovato è questa: informerem­o le persone in coda e i prenotati, starà a loro decidere se entrare nel museo o rimandare la visita». Ma Cecilie Hollberg dice di credere ai miracoli, «e chis- sà forse ripristine­ranno l’acqua prima del previsto». E Publiacqua? La replica della società non si è fatta attendere: «Abbiamo inviato comunicati alla stampa, rilanciato sui social la notizia, telefonato e inviato sms ai residenti, compresa la Galleria dell’Accademia, con il preavviso sufficient­e a tutti per organizzar­si. La stessa Accademia ci ha contattato solo questo pomeriggio (ieri, ndr) e solo per ricevere una copia del comunicato che è stato, come detto, regolarmen­te inviato a chi di dovere». Rispedite al mittente pure le accuse sulle sollecitaz­ioni rimaste inascoltat­e per avere news su ipotetici disagi: «Non sappiamo a chi siano state rivolte. Non ci risulta».

 Hollberg Nessuno ci ha avvertito per tempo Non siamo dei privati, ogni giorno di qui passano 8 mila persone

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Cecilie Hollberg, direttrice dell’Accademia

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