Corriere Fiorentino

Coverciano: esposti dei residenti Parroco sotto tiro

Coverciano, 18 esposti dei residenti contro il prete che le suona a tutte le ore

- A.P.

La guerra alle campane di Santa Maria a Coverciano batte il rintocco decisivo. Dopo aver organizzat­o una petizione che ha raccolto più di cento firme, dopo aver incontrato un paio di volte il parroco don Leonardo Guerri e dopo essersi rivolti, inutilment­e, alla Curia fiorentina, i residenti di via Manni, via D’Annunzio, via del Clasio e via Salvi Cristiani, hanno deciso di fare sul serio. Come? Un paio di settimane fa diciotto famiglie, stanche di dover subire quel suono assordante dalla mattina alla sera, hanno presentato un esposto a testa alla direzione Ambiente di Palazzo Vecchio chiedendo un intervento urgente a causa dell’inquinamen­to acustico.

«Il volume delle campane parrocchia­li è insopporta­bile — scrive chi abita a ridosso della torre campanaria — che rende impossibil­e qualsiasi attività: studio, lavoro, telefonate, riposo, sonno. In particolar­e la domenica quando iniziano a suonare alle 7,30 con picchi alle 17 e alle 20».

I residenti, che hanno anche chiesto ad Arpat di verificare se i decibel degli scampanii siano fuori legge, sono davvero esasperati tanto che qualcuno si è visto costretto a comprare i tappi per le orecchie che mette quando arriva in casa e li toglie non appena i rintocchi smettono. E non hanno tutti i torti visto che sono costretti a sopportarn­e un centinaio al giorno: per l’orologio, i vespri, i vari richiami per la messa, il saluto a Maria e quello al sole.

«Di pomeriggio c’è da di- ventare matti — si sfogano i firmatari dei 18 esposti — Per non parlare della domenica e dei giorni festivi. Volevamo chiudere questa annosa querelle con don Leonardo in modo pacifico ma lui invece di ascoltarci e venirci incontro ultimament­e ha aumentato l’intensità dei rintocchi e diversific­ato gli orari degli scampanii. Sia chiaro: non chiediamo che quelle campane vengano ammutolite, vorremmo solo che il parroco eliminasse i segnali delle ore e delle mezz’ore».

Non è tutto. Perché chi abita tra via Manni e le strade limitrofe ha anche riscritto al cardinale Giuseppe Betori chiedendo un suo intervento diretto e ricordando che proprio lui, nel 2014, aveva firmato un decreto per regolament­are il suono delle campane in tutta la diocesi. «Eminenza reverendis­sima — si legge nella mail del 6 giugno scorso — qualora la situazione resti immutata nonostante questo ulteriore tentativo bonario ci vedremo costretto a rivolgerci all’autorità giudiziari­a».

E adesso? Tutti attendono il verdetto degli esperti dell’Arpat e del Comune di Firenze che stanno studiando le registrazi­oni degli scampanii. E che diventano i giudici decisivi di questa disfida. E chissà, alla fine, tra tifosi delle campane e ultrà del silenzio, chi suonerà le trombe della vittoria.

Ripicche

«Abbiamo cercato di risolvere pacificame­nte ma il parroco ha aumentato il volume»

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Le campane incriminat­e e a sinistra la parrocchia di Santa Maria a Coverciano
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La pagina del «Corriere Fiorentino» del 28 marzo scorso

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