MA RISPARMIATECI LO SCARICABARILE
Ha lavorato a contatto per chissà quanto tempo con bambini, anziani, disabili e famiglie. Ha lavorato per una società pubblica, la più pubblica che ci sia: la Società della salute: l’ente di cui hanno diretta responsabilità le Asl e i Comuni perché si occupa di tutto ciò che gravita nella grande sfera del sociale. Delle persone più in difficoltà, dei più fragili. Fra loro, si è scoperto solo ieri, esserci un trafficante di materiale pedopornografico. Lo hanno arrestato sotto casa. In flagranza.
La Società della Salute è «del tutto estranea alla vicenda». Con un comunicato laconico, la Società della Salute di Firenze Nord Ovest cerca di tirarsi fuori dal caso dell’assistente sociale arrestato, dopo che aveva già avuto precedenti penali. Il motivo è che si tratta di un dipendente «inserito temporaneamente in organico tramite agenzia di lavoro interinale in sostituzione di un dipendente comunale». Parole confermate dal presidente Enrico Panzi, che è assessore al Welfare a Calenzano: «La cosa è delicata, la Società della Salute è estranea ai fatti, questa persona aveva un contratto con la Società della Salute tramite un’agenzia interinale, in sostituzione temporanea di un lavoratore». Ma quanto ai controlli sui propri dipendenti, sulla loro fedina penale, e sull’opportunità che dei pregiudicati possano lavorare a contatto con i minori, nessuna risposta. Ufficiosamente, dalla Società emerge tuttavia che i controlli sui dipendenti, per quanto temporanei, dovrebbero avvenire e che per questo è in corso una «ricostruzione» per capire dove si è verificata la «falla». Insomma, per capire chi avrebbe dovuto controllare e non l’ha fatto. Nessuna parola neppure sulle mansioni dell’arrestato. Dal sito web della Società, emerge che, nell’organigramma degli interinali, divisi tra amministrativi e assistenti sociali, l’uomo faceva parte della seconda categoria, quella direttamente sul campo a tu per tu con gli utenti. Nella pagina sull’ «articolazione degli uffici», si spiega che il dipendente svolgeva il 20 per cento della sua attività per il settore disabili, ma ben l’80 per cento in quello «minori e famiglie». Una conferma, quindi, di quanto emerso dalle indagini, secondo cui l’arrestato era a contatto diretto con i bambini. La stessa Asl Toscana Centro, socia al 33 per cento della Società della Salute (l’altro 66 per cento del consorzio è dei Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa e Vaglia), si trincera dietro un secco «non è un dipendente nostro».