«Le canzoni? Devono spingere alla conoscenza»
Gli Avion Travel a Fiesole: oggi si usano poche parole, rimettiamole al centro del discorso
«Cosa chiedo a una canzone? Che ponga delle domande, a me per primo, e poi al pubblico. Che solleciti curiosità, spinga alla conoscenza». Domande, non risposte. «Per quelle — dice Peppe Servillo — esistono altre sedi, diverse dalla musica». Non è un caso allora se il primo video estratto da Privé, il nuovo album degli Avion Travel, si intitola proprio Come si canta una domanda. Il titolo stesso e l’intonazione del pezzo sono a loro volta domande. A cui lui, Peppe Servillo, non sa rispondere. «Intanto rimettiamo la parola al centro del discorso, una parola poetica da condividere con il pubblico — prosegue il cantautore casertano — La parola è un oggetto fragile, la cerchiamo e la invochiamo lungo tutto il disco. Solo nella parola vediamo la possibilità di mettere in relazione le persone, tornare a una comunicazione diretta». Perché purtroppo oggi, sostiene Servillo, «di parole ne usiamo sempre meno sia sul piano personale sia in quello pubblico e sociale».
Erano 15 anni che gli Avion Travel non producevano un nuovo album, canzoni inedite. L’ultima volta era il 2003 di Poco mossi gli altri bacini. Nel frattempo si sono lasciati e ritrovati. Servillo si è dato al teatro, Mario Tronco ha fondato l’Orchestra di Piazza Vittorio, Ferruccio Spinetti ha creato il duo Musica Nuda con Petra Magoni. Hanno cominciato a registrare Privé nel giorno più brutto della loro storia, il 30 marzo 2017, giorno della morte improvvisa di Fausto Mesolella, il maestro, l’anima musicale del gruppo. Autore tra l’altro di 4 delle nuove 11 tracce. Domani saranno di scena al Teatro Romano ricongiunti in formazione originale (ore 21.30, biglietti 25-20 euro) per uno dei concerti di punta dell’Estate Fiesolana. «Siamo gli stessi ma anche diversi. Senza più Fausto. Volevamo evitare di farne un santino, un rituale da esibire. Procediamo senza sentimentalismi. Il vero lavoro senza Fausto sarà il prossimo».
La fragilità è il tema centrale nella vita e nella poetica dei «rinati» Avion Travel: «In Privé c’è una parte oscura, che evidenzia la fragilità del gruppo, e una luminosa fatta di ballate. Superare questa fragilità ci è servito per riaffermare la nostra identità artistica». Identità che all’inizio del millennio li aveva collocati in una precisa nicchia dove cantautorato, jazz e teatro si incontrano, solleticando gli appetiti di un pubblico ricercato. «Nel frattempo il pubblico è cambiato — chiosa — di riflesso al cambiamento del mondo dei giovani inteso come soggetto culturale: il nuovo pubblico che cerchiamo è quello che crede nella centralità alla parola».