L’anno di Chiesa
Dopo aver respinto gli assalti di Inter, Juve e Napoli la Fiorentina punta sul salto di qualità di Federico
È l’anno del grande salto. Da qualsiasi angolatura la si voglia vedere, per Federico Chiesa la stagione che sta iniziando dovrà essere quella della consacrazione definitiva. Nel giro della Nazionale c’è già, il ct Roberto Mancini punta molto su di lui. Ma ora dovrà dimostrare anche di avere tutte le carte in regola per diventare un «pezzo da novanta» in serie A.
Il gioiello viola, con Pezzella, Simeone e mister Pioli, ieri mattina ha posato al Piazzale Michelangelo per un servizio fotografico che entrerà nella campagna di comunicazione della Fiorentina. Subito dopo, sempre con i compagni, ha svolto le visite mediche a Careggi. Sul volto la consueta allegria e la voglia di diventare il leader della Fiorentina che sta nascendo. Del resto che sia uno dei giovani più richiesti sul mercato, non è un mistero: Inter, Napoli e Juventus nelle scorse settimane hanno presentato alla Fiorentina offerte pesanti. Testimonianze di stima alle quali, in ogni caso, Pantaleo Corvino ha risposto con un deciso «no, grazie». Da allora l’assalto si è allentato. Anche Diego Della Valle, in due circostanze diverse, ha ribadito che la cessione di Chiesa non è in programma. Almeno quest’anno.
E allora è naturale che Federico, per la prossima stagione, sarà il punto di riferimento della squadra. Nel tridente offensivo che Pioli ha in mente sarà ancora al fianco di Simeone e — se tutti gli incastri di mercato andranno nella direzione voluta da Corvino — di Marko Pjaca. Un mix ben assortito di giovani talenti che, proprio nel figlio d’arte, trova il punto di riferimento. Sì, perché sono in pochi a poter vantare i suoi numeri. Chiesa, infatti. ad appena 20 anni ha sulle spalle già oltre 70 partite con la prima squadra tra campionato e coppe. Anche nella Nazionale è primatista di presenze fra i coetanei (è a quota 5). Un inizio di carriera fulminante, frutto di una crescita rapida e costante che, forse, nemmeno lui si sarebbe aspettato nell’estate del 2016 quando Sousa dichiarò che lo avrebbe confermato con la prima squadra. Federico non sapeva nulla, era nello spogliatoio del campo di Moena e accolse la notizia con stupore.
Chissà che nei prossimi giorni, con la squadra in ritiro nello stesso posto, non gli tornino in mente proprio quegli istanti in cui è iniziata la sua ascesa nel calcio dei professionisti. Federico si prepara alla terza stagione in serie A e in poco tempo ha visto cambiare le attenzioni di chi lo circonda, anche sotto il profilo economico. L’attaccante viola infatti è diventato l’uomo più rappresentativo della rosa: dopo l’addio di Babacar e l’adeguamento dello scorso novembre, è primo nella classifica del monte stipendi. Nonostante ciò, è rimasto il ragazzo che ama la semplicità ed è legato alla famiglia: ha trascorso le vacanze a Capri con la ragazza e poi ha passato del tempo con i suoi amici.
Il tutto continuando ad allenarsi per non perdere la forma e presentarsi al meglio alla stagione del grande salto. Inoltre, proprio mentre era in vacanza, il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini gli ha lanciati chiari messaggi pubblici: «Non importa dove, Chiesa deve giocare con continuità». Lo farà con la maglia della Fiorentina con cui è cresciuto, cercando di migliorare il record di sei gol in un anno e spingendo la squadra verso nuovi traguardi.