Sfide d’Ateneo
Il rettore ai ricercatori «Il vostro talento al servizio di tutti»
Mentre tanti giovani italiani vanno all’estero per cercare lavoro, loro fanno il percorso inverso, e arrivano a Firenze perché innamorati della nostra cultura e della nostra università. E proprio qui, trovano lavoro.
Vengono dal Brasile, dal Giappone, dall’India, dal Pakistan, dalla Russia, dalla Spagna. Amano perdutamente il nostro Paese. Sono i venti studenti stranieri che, ieri mattina al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, hanno vinto festeggiato il dottorato di ricerca. Insieme a loro, anche altri 160 studenti italiani, tutti laureati a Firenze. Complessivamente, quasi 200 studenti provenienti da 24 corsi di dottorato del 29° e 30° ciclo. Hanno sfilato con le togghe nere nel teatro del Maggio sotto gli occhi orgogliosi dei genitori, tra flash e video ricordo, musiche trionfanti e occhi lucidi. Poi, uno ad uno, sono stati chiamati sul palco per ritirare l’onorificenza.
«Voi sarete il nerbo pensante della società che si svilupperà nei prossimi quattrocinque decenni — ha detto il rettore Luigi Dei rivolgendosi agli studenti — Avete pertanto una responsabilità enorme, quella di mettere a vantaggio di nobili e alti fini il vostro sapere e di non abbassare mai la guardia rispetto ai principi etici che traggono proprio la loro origine dall’evoluzione del pensiero e della conoscenza». Il rettore ha poi messo in guardia i giovani dall’ambizione sfrenata: «L’ambizione è un potente motore per la vostra personale crescita e per la società tutta, ma frenatela laddove vi conduca a rinunciare alla cooperazione e alla condivisione del vostro lavoro e della vostra ricerca nelle comunità scientifiche e nelle istituzioni nelle quali lavorerete e nella società più in generale. Essere i più bravi significa soprattutto mettere a disposizione il proprio talento». E poi, l’invito ad usare sempre «modestia, umiltà e onestà intellettuale».
Tra gli studenti stranieri ha
Complessivamente, sono quasi 200 gli studenti presenti ieri al teatro del Maggio
Venti di loro sono stranieri, arrivati a Firenze per studiare
preso la parola Jorge Tovar Rodriguez, messicano, dottore di ricerca in scienze chimiche. «Ho scelto Firenze e l’Italia per la sua eccellenza nella ricerca scientifica e nell’innovazione, ho scelto l’Italia per la sua storia e cultura millenarie, ma ho scelto l’Italia soprattutto per gli italiani, perché gli italiani sono un popolo caldo e accogliente». E poi l’omaggio alle tradizioni toscane: «Ho scelto la Toscana per la bistecca alla fiorentina col Chianti, per il cacciucco di Livorno, per il pecorino toscano, per il Brunello e per l’uva sangiovese». E infine, quasi a cercare di convincere gli stessi italiani presenti in platea: «Avete una nazione meravigliosa — continua — Siatene orgogliosi».
Nel frattempo, è aperto il bando per il 34° ciclo di dottorato. Sono 24 i corsi di dottorato per l’anno accademico 2018/2019, fra cui 4 dottorati Pegaso, organizzati in collaborazione con la Regione Toscana. Presentato anche un nuovo corso di laurea «Tecnologie e trasformazioni avanzate per il settore legno, arredo, edilizia».
Si tratta di una nuova tipologia di corso, cosiddetto professionalizzante, che ha la caratteristica di permettere un veloce inserimento nel mondo del lavoro, anche grazie ad un’importante attività di tirocinio pratico applicativo, a cui è dedicato tutto il terzo anno del corso di studio.