Corriere Fiorentino

UN RONALDO FA PRIMAVERA?

- Di Antonio Montanaro

Arriva Ronaldo, evviva Ronaldo. Eppure, al di là dell’entusiasmo di tifosi e appassiona­ti, una domanda è lecita: quanto CR7 (per i non avvezzi al linguaggio mercificat­o del calcio moderno è il marchio, con iniziali e numero di maglia, che identifica il talento portoghese) farà crescere la Serie A? Sicurament­e la renderà più attraente, anche sul mercato televisivo internazio­nale. Ma può bastare? Il mondo del pallone in Italia è in crisi da qualche anno, l’esclusione dai Mondiali è solo l’ultimo colpo di ascia su un movimento diviso, litigioso, autorefere­nziale. Non a caso Ronaldo è stato acquistato dall’unico club italiano che ha deciso — in anticipo sugli altri che, nel frattempo, si azzannavan­o sugli spiccioli dei diritti tv — di darsi un modello di organizzaz­ione europeo: stadio di proprietà, museo, attività commercial­i, strutture sportive per le giovanili, manager in grado di promuovere il marchio della squadra in tutto il mondo. E il fatturato dei bianconeri, dal 2012 al 2017, è cresciuto del 163 per cento, passando da 213 a 562 milioni. È stimato, inoltre, che CR7 possa portare ogni anno circa 37 milioni in più di proventi commercial­i (ieri allo Juventus store di Milano è stata venduta una maglia numero 7 al minuto). Certo, il calcio non è solo business e marketing. Proprio per questo, tornando alla domanda iniziale, lo sbarco del più forte giocatore del mondo non può bastare, da solo, a tirare fuori la Serie A dalla palude in cui è arenata da anni. Senza nuovi stadi (e di proprietà delle società), senza investimen­ti sui settori giovanili, senza una riorganizz­azione dei campionati profession­istici e dei diritti tv, Ronaldo sarà utile giusto alla Juventus per vincere più di quello che con poca fatica vince da sette anni. Vero, aumenteran­no anche gli incassi delle partite con i bianconeri ospiti (tutti vorranno vedere CR7 dal vivo), ma è come mangiare, in tempi di carestia, un buon piatto di aragoste per poi tornare subito alle patate lesse. Il campione portoghese può essere uno stimolo per il mondo del pallone italico solo se le società (e il Palazzo che le governa) deciderann­o di cambiare passo, di abbandonar­e la strada dell’improvvisa­zione: non tutti — per fortuna — devono essere la Juventus, tutti però possono fare qualcosa per portare la serie A a livelli più alti. La Fiorentina ci sta provando, puntando su bilanci sani, nuovo stadio e centro sportivo per le giovanili. Il percorso è quello, ora bisogna passare dalle parole ai fatti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy