«Via l’assessore, è uno stalker» Dopo le firme assedio sul web
Pisa, «bombardato» il profilo social di Conti. La Lega: ci spieghi
Non si placano le polemiche sull’assessore alla cultura Andrea Buscemi. Mentre la petizione online che ne chiede a gran voce le dimissioni sfiora le 29.000 firme, sulla pagina Facebook del sindaco Michele Conti si è scatenato un social bombing. Decine i commenti che recitano: «Gentile sindaco, l’assessore Buscemi ha evitato una condanna penale per stalking a causa della prescrizione del reato ed è stato obbligato al risarcimento dei danni in favore della ex per le sue condotte persecutorie. La politica deve essere la prima a dare il buon esempio ai suoi cittadini e deve quindi obbligare a un passo indietro Buscemi. Le cittadine e i cittadini di Pisa non meritano questo scempio».
La Casa della Donna ha annunciato un presidio di protesta sotto il Comune per martedì 17 luglio, giorno dell’insediamento del nuovo consiglio comunale. Buscemi, attore ed ex direttore artistico del teatro di Cascina, è al centro delle critiche per i suoi trascorsi processuali. L’ex fidanzata Patrizia Pagliarone lo aveva accusato per stalking: una viso, processuale conclusa a maggio con la sentenza della Corte di Appello di Firenze che ha assolto l’attore per i fatti precedenti al febbraio 2009, mentre per quelli successivi il reato risulta prescritto. Ma «è stato condannato al risarcimento del danno a favore della parte civile, oltre a rifondere le spese di difesa», come ha sottolineato la stessa Pagliarone in un’intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, aggiungendo che «la prescrizione non è assoluzione e i reati gli sono stati riconosciuti: le minacce, i pedinamenti, gli inseguimenti messi in atto da lui e da agenti investigativi che aveva ingaggiato per terrorizzarmi». In serata l’avvocato di Buscemi, Rubina Colombini, ha inviato una nota alla stampa in cui annuncia possibili azioni legali «per la tutela della propria dignità» e sottolinea che l’assessore «è soggetto incensurato. In data 8 gennaio 2016 il Tribunale di Pisa, dopo tre anni di procescenda ha assolto Buscemi per il reato contestato. A seguito di appello proposto dalle parti, il 30 maggio 2017 —in un’unica udienza — la Corte fiorentina ha emesso una sentenza di non doversi procedere per essere il reato prescritto; la stessa Corte d’Appello ha demandato in sede civile l’eventuale danno. Non solo la pronuncia della Corte è stata oggetto, da parte del Buscemi, di ricorso per Cassazione (e, per tale ragione, la sentenza stessa — sebbene il reato contestato sia ormai prescritto — non può dirsi “passata in giudicato” e, quindi, definitiva) — continua l’avvocato — ma va da sé che, anche per l’eventuale risarcimento, debba essere instaurato un nuovo procedimento avanti al Giudice Civile». Il sindaco Conti e il vicesindaco Raffaella Bonsangue — fanno sapere dal Comune — non intendono commentare la vicenda. «Non mi risulta nessuna condanna penale. Giudicheremo Buscemi in base a quello che farà per Pisa. Mi confronterò con il sindaco per capire come mai è stata fatta questa scelta. Prendiamo atto delle firme e le rispettiamo, mi piacerebbero però che fossero raccolte anche per le donne che vengono lapidate in certi Paesi», afferma invece Manuel Vescovi, segretario regionale della Lega.
L’avvocato
«La sentenza non può dirsi definitiva, Buscemi ha fatto ricorso alla Cassazione»