«Il decreto dignità affossa l’economia»
Campinoti (Confindustria Sud): su contratti e investimenti sono norme suicide
Il Decreto dignità avrà conseguenze pesanti sui fronti dei contratti a termine e degli investimenti. Secondo gli industriali toscani, l’economia della nostra regione rischia di vedere messa in dubbio la ripresa. E il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti le definisce «scelte suicide» mentre stima che nel suo territorio siano almeno mille i lavoratori con contratto in scadenza, che potrebbero trovarsi in difficoltà.
Contratti a termine e investimenti. Due fronti su cui, secondo gli industriali toscani, il Decreto dignità del governo darà un duro colpo all’economia toscana tanto da mettere in dubbio la ripresa. «Scelte suicide» le definisce il presidente di Confindustria Toscana Sud Paolo Campinoti nell’intervento che pubblichiamo qui di fianco. E anche Fabrizio Monsani, responsabile multinazionali di Confindustria Firenze, ha parlato di una forte preoccupazione tra gli investitori.
Confindustria Toscana Sud stima che nel territorio di riferimento dell’associazione siano almeno mille i lavoratori con contratto a tempo determinato in scadenza, che potrebbero trovarsi in difficoltà per lo scenario incerto determinato dalle variazioni normative proposte dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che affronteranno l’esame del Parlamento a partire dal prossimo 24 luglio. Con il Decreto dignità tornano le causali per i contratti a tempo di durata superiore ai 12 mesi; la durata massima dei tempi determinati scende da 36 a 24 mesi; il numero massimo di rinnovi passa a quattro; diventano più onerose le proroghe. Sicuramente un aggravio per le aziende toscane che dei contratti a tempo determinato fanno un uso massiccio, complice anche l’elevato peso specifico del turismo e dei servizi nel complesso dell’economia regionale.
L’occupazione in Toscana nel 2017 è cresciuta del 2,6% (25 mila unità) e anche nel primo trimestre 2018 gli occupati sono saliti dell’1,9% (19 mila), con un andamento trasversale rispetto a tutti i settori produttivi (eccetto le costruzioni). Nel manifatturiero sono soprattutto le aziende impegnate nelle produzioni Made in Italy di alta gamma (borse, scarpe e occhiali) ad assumere, ma il picco di chiamate arriva dal turismo che impiega il 9,2% dei lavoratori toscani ed è cresciuto nel 2017 dell’8,6%, dopo il più 6,5% già messo a segno l’anno precedente. E qui emerge la specificità toscana rispetto alle novità normative del Decreto dignità. La crescita dell’occupazione in Toscana è infatti quasi totalmente confinata ai contratti a tempo determinato: secondo l’Ires Cgil solo il 16% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato, con una netta preponderanza del lavoro a termine che arriva a coprire il 68% del totale. Questo dipende dal fatto che la gran parte dei posti di lavoro offerti riguarda posizioni scarsamente qualificate per il settore dei servizi turistici che hanno una natura stagionale. La scure sui contratti a termine potrebbe quindi avere ricadute pesanti sul mercato del lavoro toscano, anche se una mitigazione degli effetti potrebbe arrivare se l’iter parlamentare del Decreto dignità porterà alla reintroduzione dei voucher almeno per alcuni settori, come chiesto anche dal presidente di Confindustria Toscana Sud.
Ieri il viceministro Di Maio ha infatti ammorbidito la sua posizione, accogliendo le istanze del collega leghista Matteo Salvini che ha chiesto la reintroduzione dei «buoni» per le attività stagionali come l’agricoltura e il turismo: «Se i voucher possono servire a settori come l’agricoltura e il turismo, per specifiche competenze, allora ben vengano — ha detto Di Maio — L’unica cosa che chiedo alle forze di maggioranza è quella di evitare abusi in futuro».
La correzione
Ieri, sotto le pressioni della Lega, Di Maio ha aperto ai voucher per turismo e agricoltura