Gioco d’azzardo, in aumento i malati: 20 mila in Toscana
In cinque anni, i malati di gioco d’azzardo in cura nelle Asl toscane sono aumentati del 44 per cento. Un’impennata, quella dal 2012 al 2017, che lo scorso anno ha fatto registrare 1.465 ludopatici trattati dai Sert, di cui 439 nuovi pazienti. Anche nel 2017 sono più i nuovi malati che le persone che finiscono il percorso di cura, con un aumento del 7,4 per cento rispetto al 2016. Per gran parte sono uomini, molti hanno tra i 50 e i 60 anni, ma non mancano 7 pazienti sotto i 20 anni. Ma l’Agenzia regionale di sanità stima che in Toscana ci siano almeno 20mila ludopatici. Così, la Regione ieri ha rilanciato il suo piano anti-ludopatia da oltre 3 milioni di euro: il programma comprende un numero verde regionale di informazione e ascolto, laboratori nelle scuole e campagne sui social network, uno spot pubblicitario, attività di ricerca epidemiologiche, la consulenza alle persone indebitate e la formazione dei medici di famiglia. Il piano della Toscana era già stato presentato un anno fa, ma dopo un ricorso del Codacos, tutti i finanziamenti statali ai piani regionali erano stati fermati dal Tar del Lazio. Ora sono stati sbloccati e il progetto anti-ludopatia può ripartire, pur con qualche lieve modifica. I 3.158.995 euro sono stati quasi interamente destinati alla prevenzione, per cercare di evitare nuovi malati di gioco. «Quella del gioco d’azzardo — dice l’assessore alla salute, Stefania Saccardi — sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia». Nei Sert toscani, i ludopatici oggi rappresentano il 10 per cento degli assistiti.