CHEF E RISATE IL TEATRO DA GUSTARE
Fino a ottobre 47 spettacoli comici e musicali in 18 Comuni di mezza Toscana a cura della compagnia Guascone, con Paolo Hendel, Riccardo Goretti e tanti altri Dopo 21 anni la novità sono le cene gourmet, per sfuggire «ai menù da ospedale»
L’intuizione, ventuno anni fa, fu prendere due delle attività più «goderecce» che esistono — ridere e mangiare — mescolarle insieme e servirle calde e succulente in località impensabili per il teatro come aie, frantoi, cortili e sagrati, ora anche cimiteri, della Toscana meno conosciuta e battuta, lontana dalle rotte turistiche. Ancora oggi, dopo 1300 serate e 125 mila biglietti staccati, Utopia del Buongusto, il festival teatral-gastronomico della compagnia Guascone di nome e di fatto di Andrea Kaemmerle, riesce a trovare aie, frantoi, cortili, sagrati e cimiteri nuovi e affamati di pubblico e risate.
Quarantasette spettacoli animano la ventunesima estate di Utopia, fino a metà ottobre. Il motto è sempre lo stesso: «Si può godere o soffrire, godicchiare non è serio». E lo spirito è popolare, giocoso, ma intelligente. Lungo una Toscana fatta di 18 diversi comuni: da Altopascio a Bientina, da Calcinaia a Castellina, Livorno, Pisa, Montaione. Tra rivisitazioni shakesperiane in chiave di commedia, Paolo Hendel mattatore che si racconta in numerose forme diverse, il teatro di memoria di Riccardo Goretti e incursioni musicali, la formula è sempre la stessa: cena popolare nei paesini che ospitano la rassegna e poi lo spettacolo. Anzi, quasi la stessa: «Quando abbiamo inventato il festival — racconta Kaemmerle — l’idea rivoluzionaria era far cucinare le donne dei paesi, i comitati. Poi, col tempo e il cambiare delle regole delle Asl e della