Un sepolcro all’uscita dei sepolcri
Il progetto scelto è dello studio Zermani di Parma. D’Agostino: sarà pronto nel 2020
«La nuova uscita delle Cappelle Medicee non avrà la stessa sorte della Loggia Isozaki. I lavori si faranno, e avranno un inizio e una fine». Ad assicurarlo è la direttrice dei musei del Bargello Paola D’Agostino che ieri — insieme con il soprintendente Andrea Pessina la presidente degli architetti fiorentini, Silvia Moretti — ha incoronato il vincitore del concorso internazionale di idee, lanciato dal ministero dei Beni culturali, per la progettazione dell’uscita, su via Canto dei Nelli, del mausoleo dei Medici.
Al bando, lanciato nel novembre scorso, hanno partecipato 118 professionisti e le loro proposte sono state valutate da una commissione di esperti che ha individuato il primo classificato nello studio di architettura Zermani e Associati di Parma, che si aggiudica, tra le altre cose, un premio di 16.000 euro.
La direttrice D’Agostino ha promesso che «i lavori avranno inizio nel 2019 per concludersi entro il 2020 per un impegno di spesa di 540.000 euro» e che «nel frattempo il museo rimarrà aperto». Ma come sarà la nuova uscita delle Cappelle Medicee? Il progetto, messo a punto da Zermani, prevede uno spazio sotterraneo con servizi museali e bookshop collegato all’esterno da una lunga scalinata in pietra che riaffiorerà in una piazzetta incastonata tra la sagrestia Nuova di Michelangelo, la basilica di San Lorenzo e la Cappella dei Principi dove ci sono i sepolcri dei Granduchi di Toscana.
La copertura dell’uscita, infine, avrà la forma di un sepolcro il cui coperchio verrà sistemato di lato e utilizzato come seduta. Lo stile della nuova struttura architettonica, poi, non sarà invasivo rispetto al contesto ricco d’arte e di storia di piazza San Lorenzo. Per questo sarà caratterizzato da forme lineari e dall’uso di materiali come la pietra forte, di tradizione fiorentina, in armonia con gli edifici circostanti. Senza rinunciare, però, a tratti di contemporaneità, per stabilire la propria autonomia, pur rispettosa del contesto e improntata al minimalismo estetico.
«A Firenze, quando il progetto verrà realizzato, sicuramente non mancheranno le polemiche — mette le mani avanti il soprintendente Pessina — ma a noi piace molto perché si pone in maniera delicata in un luogo ricco di arte. I primi lavori hanno portato alla luce parte della vecchia cerchia di mura medievali e alcuni reperti di età romana che saranno esposti nel percorso». Infine, è stato anticipato che, con i fondi dell’Opera Laurenziana e con altri finanziamenti si interverrà anche sul campanile della basilica, restaurato in tutta fretta alcuni anni fa e che oggi ha seriamente bisogno di un risanamento.