L’anti Ronaldo? Basta un po’ di Fede
Firenze e l’arrivo di CR7 in Italia. De Magistris: non perderemo tifosi, qui c’è identità
Cantava Ligabue: «Chi s’accontenta gode, così così». Eppure la Fiorentina ha di che bearsi. Ronaldo e la Juve viaggiano su un altro pianeta. Sul piano tecnico, economico, finanziario. Da queste parti però, c’è qualcuno che molto presto potrebbe raggiungere quelle vette. Nella vetrina dei Della Valle infatti brillano un paio di ragazzi capaci di suscitare l’invidia dei club più importanti (e ricchi): Federico Chiesa e Giovanni Simeone. La Lucchese è fuori dal campionato di Serie C 2018/19. A sentenziarlo è la commissione di vigilanza sulle società di calcio, nel prendere atto del mancato pagamento da parte del club degli stipendi ai calciatori a marzo, aprile e maggio e dei contributi, oltre che della mancata ricapitalizzazione. Questa la novità — anche se ormai scontata — emersa nelle ultime ore. Ma il «game over», nonostante la situazione a dir poco caotica,
primo, in particolare, è considerato da tutti il miglior prospetto del calcio italiano. La risposta più forte del nostro movimento a Mbappe, Neymar, Gabriel Jesus. Se la Juve ha calato l’asso CR7, la Fiorentina può giocarsi la carta numero «25». E non è poco. Non a caso nelle scorse settimane alla porta di Corvino hanno bussato Liverpool, Inter, Napoli, Roma. La stessa Juventus, nonostante le (scontate) smentite, ci sta faro non è ancora definitivo: le società escluse hanno infatti tempo fino a lunedì 16 luglio per presentare un ricorso che, nel caso della Lucchese, dovrà essere accompagnato dalla ricostituzione del capitale sociale e dal saldo delle pendenze. Ma chi è la persona (o il gruppo) in grado di farsene carico, visti anche i tempi ristrettissimi? Da giorni si susseguono indiscrezioni di ogni genere sul possibile arrivo di nuove cordate, ma per adesso niente di concreto. Ad oggi la società è ancora nelle mani di Lorenzo Grassini, che dopo essere diventato socio di maggioranza lo scorso 5 giugno non ha poi rispettato le scadenze economiche indicate dalla commissione, portando la Lucchese nell’attuale situazione. In serie B escluse invece Avellino, Bari e Cesena, con il Siena che può a questo sognare il ripescaggio fra i cadetti. insomma, il campioncino viola non è tanto da meno. Con la speranza che il suo valore possa crescere ancora. Del resto Federico di strada da fare ne ha parecchia. Prima di tutto dal punto di vista dei gol: sei nello scorso campionato, più nove assist. Numeri importanti, ma per il salto di qualità serve di più e quella che si sta per aprire dovrà essere la stagione della consacrazione. Con la Fiorentina, e con la Nazionale. È lui la miglior risorsa che i viola possono opporre al mostro Ronaldo. E chissà che quell’esordio in Serie A (proprio allo Juventus Stadium, due anni fa) non sia un segno del destino.
E poi Simeone. L’altro gemello del gol che, in mezzo a tanti dubbi, ha conquistato il cuore della città. Merito del suo atteggiamento, ma anche delle reti. I quattordici gol (senza rigori) segnati lo scorso anno son un bel bottino per un ragazzo di 23 anni, al secondo campionato in Italia. Abbastanza, comunque, per attirare l’attenzione di diversi club europei. Il Marsiglia, per esempio, ha messo sul piatto (invano) circa 30 milioni. Nella sua testa, oggi, ci sono due obiettivi: migliorarsi ancora (almeno 15 reti) e conquistare la maglia dell’Argentina. È il suo sogno, e l’inevitabile azzeramento dell’Albiceleste dopo il disastro mondiale potrebbe offrirgli la grande occasione. Chiesa, e il Cholito. Eccola, la risposta viola. Intanto loro son partiti col piede giusto. L’altro giorno, nella prima amichevole estiva, Gio ha segnato un poker (con due assist di Fede), mentre il «25» ha realizzato il più bel gol di giornata. E se il buongiorno si vede dal mattino...