Corriere Fiorentino

De Magistris lascia da parte l’invidia «A Firenze non perderemo tifosi»

L’ex fuoriclass­e della pallanuoto: qui identità forte, ma servono i risultati

- Di Matteo Magrini

Il suo arrivo in Italia mi rende felice Sono i talenti, i riferiment­i e i risultati ad avvicinare i ragazzi allo sport e a renderlo davvero di tutti

Anche Firenze ha avuto il suo Cristiano Ronaldo. E pazienza se si parlava di pallanuoto, e non di calcio. Numero uno in Italia, in Europa, nel mondo. Gianni De Magistris ama Firenze come pochi e, ovviamente, tifa Fiorentina. Soprattutt­o però, adora lo sport. «Per questo — dice — ho seguito la vicenda CR7 e il suo arrivo alla Juventus mi rende felice».

Addirittur­a?

«Certo. Io ho sempre vissuto lo sport così. Tiferò sempre per le squadre di Firenze, ma non perderò mai l’amore per i campioni».

Sorpreso dell’arrivo di Ronaldo in Italia?

«Molto. Inizialmen­te pensavo a una bufala perché da anni il calcio italiano non era capace di attrarre i Maradona, i Van Basten. Ora, almeno la Juve, ci riesce».

Solo loro, però

«Ad oggi sì. La speranza è che questo acquisto possa servire da molla per le altre. Sarebbe un bene».

Il calcio italiano ci guadagna?

«Crescerà il seguito, gli stadi si riempirann­o, all’estero seguiranno con più attenzione la Serie A».

Insomma, l’arrivo di Ronaldo può essere un’occasione per tutti?

«Sì, ma non lo darei per scontato».

Perché?

«Perché non serviva questo per capire che la Juventus era l’esempio da seguire».

Si riferisce agli investimen­ti sulle strutture?

«Non solo. Certo lo stadio di proprietà e i centri sportivi fanno la differenza ma loro curano ogni dettaglio, nel quotidiano, nel rapporto con i giocatori, nel settore giovanile».

A proposito. Puntare sul vivaio può essere la carta giusta per una società come la Fiorentina?

«Assolutame­nte! Deve essere l’aspetto principale per chi, come i viola, non ha risorse per comprare campioni. Bisogna crearseli in casa».

Ultimament­e la Fiorentina lo ha fatto e, anche sulle strutture, sembra decisa. Non crede?

«A parole si, ma contano i fatti. Dipende solo dai Della Valle. Sarebbe un grande segnale».

Soprattutt­o alla città. Per non rischiare che, per colpa di Ronaldo, aumenti il numero di tifosi della Juve...

«Il rischio c’è, ma Firenze è più protetta rispetto a città che non hanno squadre in Serie A. Da noi c’è un’identità forte anche se, tra i bambini, il pericolo è più alto».

E come difendersi?

«Con i risultati. È ovvio che una Fiorentina anonima allontana i piccoli tifosi. Vedete, i politici si riempono sempre la bocca con concetti tipo “sport sociale”. Tutto bello, ma banale. Come dire che si è contro la guerra. La realtà è che sono i campioni, i riferiment­i e i risultati ad avvicinare i ragazzi allo sport. A renderlo di tutti».

Per questo sarebbe importante trattenere i gioielli. Vedi Chiesa o Simeone...

«Sì, anche se questo è un problema non solo dei viola. Certo, ricordo bambini innamorati di Salah, o di Bernardesc­hi. Magari si son fatti comprare la maglia, e poi li hanno visti andar via. Sarebbe meglio evitare anche se...». Anche se?

«Nella Fiorentina di oggi non c’è nessuno paragonabi­le a Ronaldo. Lo erano Batistuta, o Antognoni. Con le loro maglie un bambino poteva andare in casa della Juve con orgoglio. Ora mi pare difficile».

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Gianni De Magistris, ex campione di pallanuoto

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