Rossi-Pd, cala la tensione Congelato il rimpasto
Faccia a faccia tra consiglieri e governatore verso il 2020. Incontri aperti su rifiuti, sanità, grandi opere
Dopo settimane di scontri e messaggi trasversali tra Pd e il governatore Rossi, tutti si aspettavano un chiarimento. Ma ieri non c’è stata nessuna tensione nel vertice tra i consiglieri democratici e il presidente della Toscana. Anche il paventato rimpasto di giunta pare accantonato.
Niente resa dei conti, nessun rimpasto. Il confronto non stop di ieri fra i consiglieri regionali del Pd e il governo guidato da Enrico Rossi, fuoriuscito dal partito e approdato a Mdp nel corso della diaspora democratica degli scorsi mesi, si è trasformato sin dal mattino in una lunga ricerca sui temi comuni per arrivare «pacificamente» alla fine della legislatura.
L’orizzonte delle elezioni del 2020, dopo le storiche sconfitte dei partiti di centrosinistra alle Comunali, è divenuto infatti un limite temuto. Alle sei del pomeriggio, presidente, consiglieri e assessori escono dal confronto sereni: la scelta è quella di comunicare unità e voglia di lavorare, perché il momento appare delicato da qualsiasi angolazione di maggioranza lo si osservi. Per questo il gruppo ha deciso informalmente di creare una camera di compensazione, una sorta di riunione cadenzata fra consiglieri e componenti della giunta, nella quale discutere preventivamente la linea da adottare su ciascuno dei temi.
Ne esce un documento con 9 priorità, che mirano a divenire il «centro dell’iniziativa» dei prossimi mesi. Una mossa che vuol essere contemporaneamente di lotta (vista la campagna elettorale imminente) e di governo. Si va dalla riorganizzazione sul territorio alla sanità, dallo sviluppo economico alle politiche d’inclusione sociale e lavorativa, dal nuovo piano rifiuti alla conferma di completare le grandi opere. Su questi nervi scoperti è stata ribadita la «strategi- cità dell’aeroporto di Firenze», così come la fermezza di Rossi nel proteggere la sua scelta di «confermare il nuovo piano rifiuti senza l’inceneritore di Case Passerini», un passaggio in cui il governatore avrebbe confermato che «dovranno esser i Comuni a decidere un’alternativa». Rossi glissa sulla richiesta di metter mano alla legge elettorale arrivata da Eugenio Giani. Il documento comune sarà «presentato pubblicamente nei prossimi giorni», con le parti sociali e le categorie economiche.
Il nodo elezioni Rossi glissa sulla richiesta di Giani di mettere mano alla legge elettorale