Io, il Freddo innamorato della poesia di Campana
Marchioni stasera a Sansepolcro con i Canti Orfici
«Un giorno di otto anni fa, entro in libreria e faccio un incontro che senza saperlo avrebbe segnato la mia vita» ricorda, con piglio romantico, Vinicio Marchioni. «Ho incontrato Dino Campana, il suo spirito, i suoi versi. E mi sono innamorato dei Canti
Orfici». Un colpo di fulmine che diventa presto un monologo in cui lui decide di interpretare Campana e rileggerne poesia, vita, viaggi, amori. Il monologo si trasforma in dialogo, perché l’attore «Freddo» di fama ma caldo di sangue, decide di chiamare la moglie attrice Milena Mancini per affidarle il ruolo di Sibilla Aleramo. Il progetto evolve ancora, entra la musica, e il reading si trasforma in spettacolo: La
più lunga ora che stasera va in scena al Kilowatt Festival di Sansepolcro (Ar) in piazza Torre di Berta alle 22.
È diventato un volto popolare grazie al ruolo de Il Freddo nella serie Romanzo Criminale. Ma per interpretare il poeta toscano più appassionato, complesso e «caldo» del Novecento, Vinicio Marchioni ha dovuto «cambiare temperatura»: «Mi porterò quel personaggio dietro tutta la vita probabilmente, e forse sopravvivrà anche alla mia esistenza perché ha una forza che niente che io possa fare in futuro sarà in grado di surclassare — riflette, pensando al celebre personaggio della banda della Magliana — ma mi somiglia molto poco, mi considero un tipo piuttosto caloroso».
Il «suo» Campana è innanzitutto un viaggiatore, curioso, insaziabile: «La sua è stata una vita straordinaria, ha girato a piedi mezza Europa, il suo viaggio in Argentina ha qualcosa di mitologico e incredibile e a un certo punto è scattata in me la consapevolezza che non importava più se fosse tutto vero o frutto di fantasia, l’unica cosa importante era poterlo raccontare a più persone possibile». La scelta di coinvolgere la moglie si spiega facilmente: «Mi sono reso conto che Dino senza Sibilla era incompleto, la loro storia d’amore è anch’essa entrata nel mito, folgorante ma brevissima. Lei ha avuto altrettanta dignità e altezza poetica di lui».
La dinamica di coppia si è spostata dalla vita reale, il matrimonio, a quella teatrale e letteraria, l’interpretazione di Dino e Sibilla. Un amore bellissimo ma tribolato. «Magari è anche un modo di sublimare sul palcoscenico i conflitti di coppia — ride — come fosse un elisir di lunga vita del nostro rapporto».
Al Kilowatt Festival
«Romanzo Criminale ha segnato la mia vita, ma sono un animale a sangue caldo»