Corriere Fiorentino

Fiesoli libero, Pd e M5S al ministro: mandi gli ispettori

I consiglier­i regionali Bambagioni e Quartini: Di Maio commissari la coop

- di Giulio Gori

«Per fargli fare più carcere, lo si fa uscire dal carcere?». Ad attaccare la Cassazione, che ha scarcerato l’ex leader del Forteto, Rodolfo Fiesoli, è il presidente dell’associazio­ne delle vittime Sergio Pietracito. Lo fa durante una conferenza stampa in Consiglio regionale. Pietracito ricorda che su Fiesoli — su cui pesa una condanna definitiva per abusi — gli ermellini hanno stabilito che resti libero in attesa del ricalcolo della pena. Il consiglier­e regionale Pd, Paolo Bambagioni, getta un’ombra sulla Procura Generale della Cassazione e sulla stessa Corte: «I legami che ci sono fra quest’uomo (Fiesoli, ndr) e la magistratu­ra sono profondi e terribili, quindi è bene denunciare queste cose, che si ripercorra il percorso per capire se l’iniziativa è stata legittima o meno». E ancora: «Questo passaggio che ha liberato Fiesoli potrebbe essere contaminat­o».

Alla conferenza stampa, Bambagioni e il Cinque Stelle Andrea Quartini chiedono al governo un intervento sul Forteto: fanno appello al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, per il commissari­amento della cooperativ­a Il Forteto, e al ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, perché intervenga sul caso Cassazione. «Bonafede può chiedere un’ispezione (in Cassazione, ndr), può chiedere l’accelerazi­one del processo d’appello e anche vigilare che Fiesoli non fugga dall’Italia», dice Bambagioni, che sul commissari­amento della coop ricorda che «le condizioni politiche sono cambiate rispetto al passato».

Una richiesta rafforzata da Quartini: «Siamo in contatto con la senatrice Laura Bottici e con i ministri Bonafede e Di Maio (tutti del M5S, ndr) — assicura — Con loro il caso Forteto non finirà nell’opacità. I ministri sono informati, devono avere il tempo per esaminare i dossier, ma non ho dubbi che affrontera­nno questa vicenda». Nella conferenza stampa, è stato puntato l’indice sulla coop Il Forteto, già vicina al commissari­amento nel 2013. Bambagioni e Quartini contestano la mancata separazion­e tra coop e comunità: «Molti ex componenti della coop, fuggiti dal Forteto, sono poveri. Quanto hanno speso invece Fiesoli e gli altri imputati per pagare gli avvocati? Se è una coop, o ci sono soldi per tutti o per nessuno», dice Bambagioni, mentre Quartini chiede il licenziame­nto dei soci prescritti nel processo, ma teme che se l’attuale controllo da parte della comunità dovesse saltare, «non è escluso un disegno per far fallire la coop».

Gino Calamai, test d’accusa al processo e parte civile in un processo per maltrattam­enti, lavora ancora in cooperativ­a e spiega che il piano di rilancio proposto dal presidente Ferdinando Palanti è stato «azzoppato perché la struttura amministra­tiva, in modo indipenden­te e in pieno contrasto col piano, nel 2017 contratta l’acquisto del 30 per cento di latte in più di quello stimato come necessario creando uno sbilancio enorme, dimostrand­o la continuità dei metodi della vecchia gestione, a scapito dell’interesse della cooperativ­a e dei soci».

L’accusa

L’esponente dei Democratic­i: «La decisione di scarcerare l’ex profeta della comunità potrebbe essere contaminat­a»

 ??  ??
 ??  ?? I consiglier­i regionali Paolo Bambagioni (Pd) e, a destra, Andrea Quartini (M5S)
I consiglier­i regionali Paolo Bambagioni (Pd) e, a destra, Andrea Quartini (M5S)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy