Effetto tram, i bus nel pantano
Ataf in ritardo fino a sessanta minuti. Lunghe code di auto e pedoni ai semafori
«Leonardo» non è solo festa, selfie, brindisi e viaggi gratis per due settimane: c’è un rovescio della medaglia fatto di bus che saltano decine di corse e di utenti costretti ad attendere l’arrivo dei mezzi sotto il sole, di lunghe code di auto soprattutto in piazza Dalmazia e via Nazionale (in quest’ultimo caso anche per colpa di tanti mezzi in doppia fila). Ma anche di semafori in cui il verde dura solo 19 secondi, finendo per bloccare la circolazione.
I bus in ritardo hanno mandato su tutte le furie migliaia di passeggeri che, per avere spiegazioni, hanno preso d’assalto il servizio clienti dell’Ataf, perché «le paline non forniscono alcuna informazione». «Sto aspettando l’autobus per Novoli da tre quarti d’ora — si sfoga una donna con passeggino al seguito — e secondo Ataf il bus dovrebbe essere passato di qui già tre volte. Ci sentiamo presi in giro». Da una prova sul campo fatta ieri dal Corriere Fiorentino risulta che i ritardi sono arrivati fino a un’ora e hanno riguardato tutte quelle linee che transitano lungo il tragitto della nuova tramvia e che passano dai nodi della stazione di Santa Maria Novella (dove un’anziana in attesa del bus, per il caldo, è stata colta da un lieve malore) e di piazza Dalmazia. I problemi sono stati causati dai semafori studiati per dare precedenza alla tramvia. Basta fare un esempio: piazza Alinari, in fondo a via Nazionale. A causa del verde, che dura solo 19 secondi, le auto e gli autobus formano un serpentone che arrivava fino a piazza Indipendenza, e in alcuni casi anche al viale Spartaco Lavagnini. Un gigantesco «tappo» che ha causato ritardi su ritardi. «Bisogna capire bene cause e dinamiche — spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti che affronterà questo argomento oggi nella riunione del coordinamento dei lavori per la tramvia — Voglio capire quanti bus ieri erano in circolazione e quanti erano efficienti. Non vorrei scoprire, alla fine, che i ritardi dei mezzi pubblici siano dovuti ad altro». Da sabato le cose dovrebbero cambiare e migliorare — scatterà la modifica di alcune linee (2, 8, 14, 20, 28) che così non intercetteranno più né i semafori né i percorsi del tram — ma intanto i sindacati attaccano. «Non si sono registrati né incidenti e né interventi particolari dei vigili del fuoco o del 118, episodi che normalmente influiscono sulla viabilità, eppure sulla linea 1 i ritardi sono stati di 45 minuti, sulla 20 di un’ora e per il 6, il 14 e il 17 si è arrivati anche a 70 minuti di attesa», afferma il sindacalista della Faisa Cisal Massimo Milli. «Non è che con il tram tutto il mondo si debba fermare — continua Milli — Le persone erano inferocite e in molti casi è stato difficile spiegare che la colpa non è degli autisti».
Traffico
La nuova linea tramviaria sembra aver portato qualche beneficio. Soprattutto in piazza Stazione dove gli incolonnamenti, che però ora si sono spostati in via Nazionale dove si parcheggia anche in doppia e terza fila, sembrano essere solo un lontano ricordo. Tutto bene anche allo Statuto, con poche auto e nessun ingorgo, meno rumore e la viabilità che per adesso funziona. Discorso diverso per l’area di Careggi, che qualcuno definisce «il triangolo delle Bermuda» della viabilità: qui, ieri, le macchine andavano a passo d’uomo. Il problema resta il «nodo» di piazza Dalmazia, con tutti imbottigliati per far posto al tram.
Piazza Stazione: all’altezza della basilica di Santa Maria Novella, poco prima delle scalette, turisti e fiorentini, per attraversare, si trovano costretti a passare da un doppio semaforo. Uno per la normale sede stradale, un altro per i binari della tramvia. Circa due minuti l’attesa totale, con molti pedoni esasperati e che per fare in fretta passano da un parte all’altra col rosso, rischiando di essere investiti da bus, auto e motorini. Tempi biblici pure sul lato edifici: si arriva a «punte» di 2 minuti e 20 secondi solo per il primo attraversamento tra le auto, senza contare i successivi trenta secondi di rosso per il tram. Il verde? Appena tredici secondi. Il peggio arriva però all’ultimo semaforo tra piazza Stazione e piazza Adua, col traffico che arriva anche dalla corsia lato ex pensilina e da via Fiume e via Cennini: primo stop con 50 secondi di rosso, seguito da un successivo altro rosso da quasi due minuti. Né va meglio tra le isole pedonali di piazza Dalmazia: per passare dal marciapiede sul lato dei negozi a quello del mercato in tutto servono sei minuti, con molti attraversamenti che per gli anziani richiedono due semafori verdi».
L’assessore risponde
Giorgetti: «Bisogna capire bene cause e dinamiche, non vorrei che i ritardi dei mezzi pubblici fossero dovuti ad altri motivi...»