Corriere Fiorentino

In 250 contro Buscemi Primo Consiglio sospeso per la protesta rosa

Pisa, fischi all’assessore Buscemi accusato di stalking. Impasse sulla presidenza

- Sharon Braithwait­e

La carica rosa della Casa della Donna ha mandato in tilt il consiglio comunale, alla sua prima seduta post-elezioni. Intorno alle 17.30 di ieri l’assemblea è stata sciolta: la Lega — che vanta 15 consiglier­i comunali — ha fatto mancare il numero legale per eleggere il presidente del consiglio. Il candidato designato alla carica è Gianluca Gambini, leghista, sul quale però pende un rischio di revoca per incompatib­ilità dovuta a una «lite pendente con il Comune», relativa a un contenzios­o privato sulla casa nella quale abita. Di fronte a questa situazione la maggioranz­a di centrodest­ra ha scelto di prendere tempo, per non eleggere il presidente designato e attendere di capire se Gambini può ricoprire la carica di consiglier­e. Un’impasse clamorosa consideran­do la maggioranz­a «bulgara» nell’assemblea consiliare.

La seduta ha visto la vivace protesta della Casa della Donna che in un sit-in davanti al Comune — che ha visto la partecipaz­ione di oltre duecento persone — e poi nella sala del consiglio, ha innervosit­o non poco i leghisti. «Vergogna, Buscemi dimettiti!», hanno esclamato i manifestan­ti che hanno fatto irruzione in sala Regia approfitta­ndo della sospension­e della seduta. «Buscemi, siamo qui, i nazisti!», hanno poi urlato in maniera ironica, riferendos­i alle accuse mosse a loro dall’attore nella lettera scritta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il neo assessore alla cultura ha querelato per stalking Carla Pochini, presidente della Casa della Donna, e Elisabetta Vanni, promotrice della petizione su change.org che chiede le dimissioni di Buscemi in virtù dei suoi trascorsi giudiziari.

«Il comportame­nto della Casa della Donna di Pisa è nazista. Spero che la mia querela per stalking contro di loro possa fermarle, perché sono persone pericolose. Ricordo la figura di Giacomo Matteotti, fatto oggetto di una campagna analoga e che poi è finito ammazzato», ha detto l’attore di fronte ai cori da stadio contro di lui. Un caos interrotto solo dal giuramento del sindaco Michele Conti, che ha margine ha ribadito: «Buscemi rimane dov’è, lo valuteremo in base a quello che farà nei prossimi mesi. Disponibil­e a dialogare con tutte le associazio­ni», ha commentato Conti, mentre la consiglier­a regionale Alessandra Nardini consiglia a Buscemi di fare un ripasso di storia: «Evidenteme­nte non conosce gli ideali per cui è morto Matteotti. Con lui il neoassesso­re non ha niente a che fare».

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La contestazi­one a Buscemi fuori dal Comune e, sopra, le 37mila firme consegnate al sindaco per chiederne le dimissioni. A destra, manifestan­ti pro-Buscemi
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