Stadio, tensioni Nardella-Adv
Il patron: «Progetto a primavera». Il sindaco: «No, la scadenza è il 31 dicembre»
«Il progetto definitivo? A settembre ci incontreremo col Comune poi avremo sei mesi di tempo per presentarlo». Andrea Della Valle da Moena dove ha incontrato la squadra in ritiro, lancia il sasso provocando la reazione di Nardella: «Non capisco, la scadenza per il progetto resta il 31 dicembre».
Tre mesi creano un caso tra Fiorentina e Palazzo Vecchio. A innescarlo, una dichiarazione di Andrea Della Valle che, da Moena, dà per scontato che il progetto della Cittadella viola arriverà nella prossima primavera. Una data ben tre mesi oltre la dead line decisa dal Comune perché la società viola possa presentare progetto e piano finanziario. E il sindaco Dario Nardella si arrabbia, con una nota da toni inusuali di risposta. Dietro lo scontro (probabilmente non voluto), potrebbero esserci i dubbi della società sul futuro dell’aeroporto di Firenze: perché è con la Variante di Castello, che porta la Mercafir nell’area di proprietà di Fondiaria Sai, che si sblocca tutto. Ma l’area sarà acquistata da Toscana Aeroporti solo se ci sarà il via libera definitivo al progetto della nuova pista: senza quella, non ha senso comprare 180 ettari. Ma andiamo con ordine.
L’antefatto sono le dichiarazioni rese da Andrea Della Valle a Moena, nel corso del ritiro della squadra. «Il nuovo stadio? A settembre ci incontreremo con il Comune, poi avremo sei mesi per il progetto esecutivo. Siamo vicini al traguardo», ha esordito il patron viola, aggiungendo poi: «Il sindaco Nardella sta già facendo bene. E la nostra proprietà negli anni ha guadagnato credibilità».
Parole di grande speranza per un progetto a cui tutta la città tiene, oltre che ai proprietari ed al Comune. Ma è un progetto che risponde a leggi e regole ben precise. Tra le quali il fattore tempo. I vari rinvii per la presentazione del progetto avevano portato, lo scorso giugno, a definire una data ultimativa: il 31 dicembre. Era stata la stessa Fiorentina, con una lettera, a chiedere al Comune una nuova proroga, di 6 mesi «dalla data di adozione della Variante di Castello», cioè l’atto che prevede il trasferimento della Mercafir nell’area di proprietà di Unipol Sai, lasciando così liberi i 16 ettari del mercato ortofrutticolo per il progetto del nuovo stadio e della Cittadella Viola. È per questo che Nardella è rimasto colpito dal cambio di tempi di Della Valle.
«In tutta franchezza non si capisce il motivo di questo annuncio anche perché il Comune ha dato seguito alla richiesta scritta della stessa Fiorentina per i 6 mesi di prosecuzione del pubblico interesse decorrenti dall’adozione della variante, che dunque scadono il 31 dicembre —, nota il sindaco — Peraltro il Comune al momento non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale e alcuna motivazione per la quale Fiorentina affermi di aver bisogno di più tempo». Più tempo significherebbe, se la Fiorentina chiedesse davvero una deroga ulteriore, arrivare all’approvazione del Project finanging in piena campagna elettorale per le amministrative: non proprio il momento migliore, per un confronto su numeri e finanziamenti, compresi i fondi che la Fiorentina deve pagare per comprare l‘area dove spostare la Mercafir. Ma appunto, l’operazione passa dall’acquisto da parte di Toscana Aeroporti di tutta l’area (poi venderebbe a prezzi di mercato lo spazio per fare la Mercafir): e dato che il ministro dei Trasporti Toninelli ha rimesso in discussione il progetto di Peretola, la Fiorentina adesso vorrebbe aspettare la definizione di questo domino prima di spendere i 5 milioni del progetto esecutivo.
Botta e risposta
Adv: «Ci incontriamo a settembre». Palazzo Vecchio: «Ingiustificata una nuova proroga»