«Solo scuola e campo Che famiglia allo stadio Franchi»
«Tutti i giorni andavo a scuola in bus all’istituto industriale e subito dopo il mio impegno era la Fiorentina. L’allenamento e lo studio dettavano i tempi dei miei 18 anni a Firenze dove ero arrivato 4 anni prima da Pisa con il sogno del pallone e la missione di portare a compimento anche gli studi». Giovanni Galli ricorda così l’arrivo della maggiore età. «Quando non avevo trasferte condividevo il tempo libero con quella che sarebbe diventata mia moglie. Ci davamo appuntamento ai giardinetti di viale Malta — ricorda l’ex portiere — Firenze era una città a misura d’uomo e io benché giovane promessa del calcio, ero un ragazzo come gli altri. Sull’autobus e per strada si parlava con tutti. L’unico indizio che creava curiosità era il borsone della Fiorentina» che suscitava interesse e richieste di informazioni sulla squadra. La città a misura d’uomo del giovane Galli era compresa tra la l’appartamento di via del Guarlone «lo presi a 18 anni assieme ai compagni di squadra Sella e Sacchetti» e lo stadio «che era per noi una casa allargata, il nostro punto di riferimento anche per la mensa che mi ha cresciuto proprio fino ai 18 anni. Una volta entrato nella maggiore età ho iniziato a fare la spesa e a cucinarmi ma a nutrirmi sono stati soprattutto i piatti di Giorgio del ristorante Cesare di viale Lavagnini».